Parco archeologico necropoli Fossa – Dopo anni di abbandono, firmato un accordo
Fossa - (Foto: due scorci della necropoli e uno degli splendidi letti d’osso che vi sono stati trovati) - Parte (finalmente, dopo anni di dimenticanze e trascuratezze da terzo mondo) un parco archeologico della necropoli di Fossa. Firmata la convenzione con la Soprintendenza. Una data storica, che speriamo non si riveli nel tempo la solita incompiuta.
In una nota del comune si scrive che “ha preso avvio il parco archeologico della necropoli”, con la sottoscrizione della convenzione tra l’amministrazione ed il Ministero per i beni e le attività culturali, per tramite della Direzione Regionale e della Soprintendenza”. Alla conferenza di presentazione sono intervenuti Vincenzo D’Ercole, archeologo di fama che proprio venti anni orsono iniziò i primi scavi della necropoli vestina, il funzionario della Soprintendenza Vincenzo Torrieri, Fabrizio Pesando dell’Università “L’Orientale” di Napoli e Caterina Carocci, dell’ Università di Catania, incaricata per il piano di ricostruzione di Fossa.
“ Il progetto – spiega l’assessore alla cultura di Fossa, Vincenzo Calvisi – prevede l’apertura della necropoli tutti i fine settimana con visite guidate, la creazione di un museo dei reperti in loco ed un biglietto unico con le Grotte di Stiffe. Il tutto in un’ ottica di realizzazione di un sistema turistico-culturale integrato e comprensoriale. Valorizzare l’identità culturale dei nostri luoghi – conclude Vincenzo Calvisi – può e deve essere uno dei fattori cardine su cui poggiare la ricostruzione del nostro territorio.” La necropoli sarà visitabile gratuitamente nel prossimo fine settimana 21 e 22 aprile, in concomitanza con la XIV Settimana Nazionale della Cultura ( info: www.comunedifossa.it)
La necropoli nei pressi del piccolo centro della valle dell’Aterno, a pochi chilometri da L’Aquila, è uno dei siti archeologici più importanti in Abruzzo, con insediamenti e reperti (alcuni di straordinaria imponenza e vistosità) risalenti al settimo-sesto secolo avanti Cristo, appartenenti ad una civiltà italica di cui l’archeologo D’Ercole è il vero scopritore, con i tanti suoi scavi, studi e ricerche oggi preziosa documentazione in una materia storica praticamente inesistente prima dell’impegno di D’Ercole. Le scoperte hanno consentito di accertare e documentare che nell’Aquilano c’era una vera e propria civiltà, precedente di secoli rispetto a quella romana insediatasi poi nella storia successiva. A Fossa, ma anche altrove, sono stati trovati reperti straordinari, una quantità di tombe di vari stili ed epoche, oggetti, armi, vestiario, suppellettili, resti architettonici, opere d’arte. Una ricchezza immensa per la cultura e per l’area aquilana, che per decenni sono state regolarmente ignorate e sottovalutate, nonostante qualche tentativo di Stefania Pezzopane, che ottenne dall’ex ministro Rutelli promesse relative ad un parco archeologico nell’intero altopiano di Navelli, lungo una Via Vestina fino alla costa adriatica, mai poi realizzata. Oggi si salva e si valorizza la necropoli di Fossa, un tesoro instimabile per anni trascurato e abbandonato a rifiuti ed erbacce. Un gran merito anche per il Comune di Fossa e per il suo assessore Calvisi.
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