Porto, rabbia marinara
Pescara – Ci sono stati momenti di forte tensione, questa mattina, nel corso dell’incontro pubblico promosso dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne per esaminare la situazione del porto di Pescara, paralizzato dal mancato dragaggio (le operazioni sono state bloccate dalla Procura della Repubblica dell’Aquila il 12 dicembre scorso, subito dopo l’inizio nella darsena commerciale). All’incontro nel cinema Sant’Andrea hanno preso parte, tra gli altri, l’arcivescovo Tommaso Valentinetti, il commissario del dragaggio Guerino Testa, il comandante della capitaneria di porto Luciano Pozzolano e il rappresentante dell’Arta, Giovanni Damiani. Alcuni rappresentanti della marineria hanno contestato le istituzioni, considerato che il dragaggio non e’ di fatto mai iniziato e il porto e’ praticamente chiuso sia per l’attivita’ della pesca sia per le attivita’ commerciale.
“La vostra incapacita’ e’ palese – ha urlato Mimmo Grosso, uno dei rappresentanti della marineria, interrompendo Testa. Siamo stufi delle vostre chiacchiere, siamo stati presi in giro sistematicamente. Dovete andare via e vi dovete vergognare. Noi rischiamo la nostra pelle, andando in mare, siamo esasperati”. Testa ha sottolineato che “oggi l’unico a poter individuare una soluzione e’ il governo centrale (il porto di Pescara e’ un porto di rilevanza nazionale). Per quanto ci riguarda – ha assicurato ripercorrendo tutte le tappe dalla sua nomina ad oggi – abbiamo fatto tutto quello che si poteva. Vi assicuro – ha detto alla marineria spiegando di non aver percepito compenso per la sua attivita’ di commissario – che puntiamo tutti allo stesso obiettivo e io sono con voi, voglio solo risolvere i problemi del porto”. Per il 20 aprile Testa ha convocato una riunione con Regione e parlamentari, proprio per sbloccare la situazione del porto e fare “una sana pressione sul governo”.
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