Arbore colpito e dispiaciuto tra le macerie
L’Aquila – Prima del bellissimo concerto gratuito all’aeroporto dell’Aquila, ieri sera, Renzo Arbore ha voluto rendersi conto di persona del disastro ed ha visitato i luoghi dei crolli e della morte, colpiti dal terremoto del 6 aprile nel centro storico della città . L’artista, particolarmente vicino alla gente abruzzese e alla nostra terra, che conobbe da bambino e da giovanissimo, si è detto dispiaciuto e colpito ed ha parlato di una perdita che colpisce non solo gli abruzzesi, ma tutti gli italiani. Arbore ha intermezzato il lungo concerto della sua Orchestra Italiana (celebre e adorata in tutto il mondo) con colloqui e botte e risposta con il pubblico, numeroso e fatto anche di tanti che vivono sotto le tende ed hanno cercato un po’ di svago e di commozione, ascoltando le musiche e le canzoni riesumate e interpretate magistralmente. Due ore di applausi, affetto verso il musicista pugliese, calore umano, filo diretto tra cuori di meridionali che, come ha detto Arbore, sono portati verso i momenti della “consolazione”. Una bella serata, che è andata ben oltre il valore puramente artistico e musicale, pur molto elevato. Lo spettacolo è ben costruito, coinvolgente, edificato su commozione, ricordi, vecchi valori che restano presenti in chi ha più anni, o nascono in chi ne ha di meno e ignora del tutto che si può fare qualcosa di bello anche oltre, anzi al di là , del rock e del contemporaneo. I giovani cercano tutto e subito, ieri e l’altro, magari solo quarantenne, non esistono, non hanno voce in capitolo. Arbore dimostra il contrario sorridendo e condendo il sorriso con leggere malinconie, ritmi e ritornelli che penetrano in noi anche quando non ce ne accorgiamo. Particolarmente attento, l’artista di Foggia, alla solidarietà , rivelatasi tanto grande:
Non c'è ancora nessun commento.