Villa Pini, rinvio al 13 luglio
Chieti – Come qualcuno più riflessivo aveva previsto, il Consiglio di Stato ha rinviato la decisione sull’accreditamento di Villa Pini e SanStefar al 13 luglio. In quella data, i giudici amministrativi dovranno pronunciarsi anche su altri aspetti della vicenda, che riguarda oltre 1000 lavoratori. I legali più accorti se ne rendevano conto, ma si è ugualmente creata una tensione derivante dalla spasmodica attesa di una decisione. La vicenda comincia quando il TAR, giudicando sul ricorso di alcune case di cura private, lo accoglie: l’accreditamento delle strutture, in effetti, è evidentemente impossibile alla luce di norme regionali a suo tempo ispirate dalla necessità di salvaguardare i lavoratori di Villa Pini (periodo Angelini) che erano senza stipendio da mesi. In sostanza si puntava a costringere la proprietà a pagare il dovuto.
Poi le cose sono cambiate, Angelini è uscito di scena, ma le norme sono rimaste. E quindi viene accolto, perchè non può essere diversamente, il ricorso delle case di cura. Ora è il Consiglio di stato a doversi pronunciare, ma non è cambiato nulla sul piano legislativo. Il rinvio dovrà indurre, dicono adesso i lavoratori e i loro sindacati, la Regione a cambiare la normativa. Altrimenti anche a luglio ci si troverà nella medesima situazione. Come foglie al vento, ancora una volta e da tanti anni, più di mille famiglie, la parte debole di questo complesso e controverso eficicio di burocrazia, politica, insensibilità di fronte alle esigenze dei cittadini. I presidenti delle province e i sindaci dei capoluoghi abruzzesi hanno chiesto alla Regione di intervenire. Tutti insieme. La Regione, finora, tace. Ma non potrà certo continuare a farlo.
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