Le ville storiche sono in pericolo
Silvi – LEGAMBIENTE CHIEDE INTERVENTI URGENTI – (Foto: villa Petreroli e l’annessa chiesina) – La mattina di mercoledì 11 aprile il presidente del circolo Legambiente di Silvi “Terre del Cerrano” Michele Cassone ha inviato alla Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo una formale richiesta di intervento urgente presso il Comune di Silvi, affinché venga bloccato il progetto di demolizione di Villa Pretaroli e della chiesetta annessa. Legambiente ha chiesto inoltre che sugli storici edifici venga subito posto un vincolo per poter salvaguardare l’importate patrimonio storico, architettonico e culturale che queste costruzioni rappresentano per la città di Silvi e per l’Abruzzo.
«E’ inconcepibile pensare che Villa Pretaroli, una bellissima villa costruita agli inizi dell’Ottocento, seppure in evidente stato di abbandono, possa essere demolita con tanta facilità per costruire ancora nuove palazzine – dichiara Michele Cassone – si andrebbe così a distruggere per sempre un patrimonio di inestimabile valore, rappresentato proprio dalle ville storiche di Silvi che costituiscono l’espressione migliore dell’architettura e dell’edilizia prodotta negli ultimi due secoli dalle famiglie nobiliari e della ricca borghesia locale per la costruzione delle cosiddette “residenze estive” lungo la costa adriatica abruzzese».
La piccola chiesa annessa è stata inoltre consacrata agli inizi del Novecento quale prima ed unica chiesa della marina di Silvi: incredibilmente, sia la chiesa sia la villa ad oggi non risultano in alcuno modo vincolate né da parte del Comune né da parte della Soprintendenza, e quindi soggette a qualunque tipo di intervento compresa la totale demolizione.
«Ci auguriamo – commenta Michele Cassone – che la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo e l’amministrazione comunale di Silvi possano intervenire subito per salvare dal degrado e dalla distruzione totale non solo Villa Pretaroli, ma anche moltissimi altri edifici storici di Silvi che oggi non sono in alcun modo vincolati e quindi tutelati, salvaguardati e valorizzati come invece meriterebbero».
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