Banche? E’ ora di un’aquilana
L’Aquila – La Carispaq cambia pelle e imbocca strade nuove, che portano altrove. Non c’è altro da fare se non pensare “aquilano” e predisporre una nuova banca, tutta locale. Cioè, facciamoci una banca. Da tempo esiste un comitato promotore di tale ardimentosa iniziativa, che ieri sera ha fatto sapere: “Arrivano i primi risultati nella raccolta del capitale sociale della Costituenda Banca dell’Aquila”.
Il Comitato Promotoreha incontrato qualche giorno fa i primi soci e altri cittadini interessati, comunicando un traguardo rilevante: il superamento della soglia minima di 200 sottoscrittori, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Si è parlato del ruolo, essenziale in questo difficile momento di crisi e di recessione, che la Banca ricoprirà, una volta a regime, nel processo di ricostruzione e sviluppo economico del territorio aquilano.
L’iniziativa nacque alcuni mesi orsono, fece proseliti e imboccò una strada sensata, costruttiva. Evidentemente erano nell’aria i segnali di un disimpegno della Cassa di risparmio sul territorio aquilano, per strategie – sicuramente non discutibili, ma allarmanti per questo territorio – che vanno al di là delle situazioni e degli interessi particolari. Il gruppo che possiede la Carispaq, romagnolo, del resto sta pensando a tutto l’Abruzzo, e non solo a L’Aquila, perchè i suoi piani riguardano anche la banca di Lanciano e Sulmona, la BLS: menti e i livelli decisionali saranno a Modena.
Ora dà segni di vitalità un’iniziativa tutta locale che punta ad una banca dell’Aquila. Ci si augura che sia solida, concreta, reale e soprattutto capace di immaginare e gestire un futuro che, nei prossimi anni, sarà certo qualcosa di non prevedibile (una città ricostruita non è mai come era prima, cambia identitià, diventa un’altra cosa), ma anche di rilevante. Sta agli aquilani, stavolta, alzare la voce e giovarsi delle loro forze, delle loro capacità. Se ce ne sono. Tutti sperano di sì. Molti stanno a guardare, soprattutto le altre banche. Temono, e hanno ragione, che sia giunto il momento per menti e iniziative aquilane di gestire direttamente le risorse, le idee, le capacità locali. Una banca dell’Aquila, anzi la Banca dell’Aquila è lo strumento appropriato per dimostrare, oltre che capacità, anche sostanziose professionalità.
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