Ecco l’Abruzzo al voto
L’Aquila – DONNE SEMPRE POCHE NELLE LISTE, CHE INVECE SONO TANTE E TALVOLTA TROPPE… – (Foto: donne al voto in Afghanistan e donne perplesse in Abruzzo) - Il 6 e il 7 maggio si vota, quindi tra meno di un mese. La geografia degli aspiranti alle poltrone è ormai chiara in tutto l’Abruzzo, regione in cui sono 53 i comuni in cui si eleggerà l’amministrazione locale. Le liste sono molto numerose, i candidati parecchie centinaia.
L’AQUILA – In provincia dell’Aquila i comuni alle urne sono 21, compreso il capoluogo, più di 50.000 aventi diritto al voto. Tra i centri importanti, Avezzano (sesta città d’Abruzzo come numero di residenti, dopo i quattro capoluoghi e Montesilvano, quinta città), Balsorano, Gioia de’ Marsi, Luco de’ Marsi, Montereale, Pescasseroli, Pratola Peligna, Scoppito, Tra sacco per restare tra i centri con più residenti.
TERAMO – Il centro più importante è Martinsicuro (oltre 15.000 abitanti), quarta città della provincia, con Bisenti. In tutto, sono sei i centri in cui si voterà.
CHIETI – Si voterà in 20 centri, tra i quali Atessa (nel cuore di una delle zone industriali dell’Abruzzo), Castiglione Messer Marino, Ortona (oltre 23.000 abitanti), San Salvo ( 19.000 abitanti, altro centro industriale). Altri centri importanti sono Ripa Teatina, Tollo e San Vito.
Tra i comuni, quello minuscolo di Montelapiano (107 abitanti), e l’altro piccolissimo di Roio del Sangro.
PESCARA – An che in provincia di Pescara, si vota solo in sei centri tra i quali il grande comune di Montesilvano,, Spoltore e Scafa con oltre 3.300 abitanti.
I CANDIDATI SINDACI – Gianni Di Pangrazio, ad Avezzano, è sostenuto da dieci liste e rappresenta l’aggregazione trasversale di una molteplicità di correnti e ideologie. Giorgio De Matteis, a L’Aquila, è sostenuto da sette liste, anche per lui trasversali e unite dalla fiducia nel candidato. Il sindaco uscente Cialente conta su sei liste.
Due sostengono il candidato del PdL Pierluigi Properzi.
Sette liste chiedono voti ad Avezzano per Italo Cipollone, e una lista con 16 candidati è per lo storico personaggio della sinistra Mario Spallone.
Sei candidati sindaci a Pratola Peligna. Tre liste contrapposte nel piccolo Caporciano. Tre liste a Pescasseroli, 2 a Rocca di Mezzo.
Grossi numeri in provincia di Chieti: 16 liste a Ortona, 12 a San Salvo. Ben cinque nel piccolissimo Montelapiano (quasi tutti gli abitanti…), solo due in centri più grandi come Tollo. Nel Pescarese, oltre venti liste a Montesilvano, 13 a Spoltore.
LE DONNE – Pochissime, come sempre e in barba agli impegni di tutte le forze politiche. A Spoltore Marina Febo conta su tre liste. Enza Blundo è l’unica aspirante sindaco a L’Aquila. Iride Cosimati e Valeria Feragalli si candidano ad Avezzano,
Maria Luisa D’Amico “corre” a Campo di Giove, Flavia Siviero a Cappadocia, dove è capolista anche Lucilla Lilli. Anna Nanni è capolista a Pescasseroli, mentre Sandra Viola è a Civitella Alfedena. A Montereale, torna candidata Lucia Pandolfi.
Nella tenzone elettorale di San Salvo, c’è Tiziana Magnacca (tre liste), Giuseppina De Lutiis è candidata a Ortona. Monica Salvi a Katia De Ritis vogliono fare il sindaco a Montelapiano, circa 100 residenti. Loredana Zaccardi aspira a Castiglione Messer Marino.
Lettopalena ha due liste e due donne candidate sindaco: Cinzia Di Iorio e Carolina De Vitis. Manola Musa, infine, capeggia numerose liste a Montesilvano, il secondo comune per importanza tra quelli in cui si vota in Abruzzo, dopo L’Aquila e prima di Avezzano, di cui è piè popolosa.
Numerose le candidate consigliere, naturalmente, e tra loro a L’Aquila Stefania Pezzopane, nome di spicco del PD e della storia politica abruzzese. Ma la percentuale rosa nelle candidature è molto al di sotto di quanto dovrebbe. A parole, una litania che si ripete da sempre.
ENIGMA AFFLUENZA – I numeri e i nomi rappresentano la teorica geografia degli aventi diritto al voto e di coloro che il voto chiedono. Nessuno potrà dire fino agli scrutini quanti andranno alle urne, e il punto interrogativo più grande è proprio L’Aquila, insieme con i 55 comuni del cratere. La mancatga ricostruzione pesa come un macigno. In molti, inoltre, se ne sono andati mollando tutto e tagliando legami ew ormeggi. Si dice, per esempio, che a L’Aquila manchino ormai 4-5.000 persone che, risiedendo e spesso lavorando altrove, hanno poco interesse a votare per il sindaco. Una sorta di rinuncia con il pensiero “facciano come credono, non ne voglio più sapere…”.
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