Abruzzo sismico? Non c’era microzonazione


L’Aquila – SARA’ ESEGUITA ENTRO TRE ANNI IN TUTTI I COMUNI – (Immagine: microzonazione S.Felice d’Ocre) – Una delle zone più sismiche d’Italia e d’Europa, l’Abruzzo, specie lungo la fascia appenninica interna, ma anche in alcune zone costiere, non ha mai avuto una microzonazione, cioè uno studio accurato, dettagliato e scientificamente valido del suolo e del sottosuolo. Un terremoto p’uò provocare conseguenze diverse da zona a zona, anche a breve distanza, e bisogna sapre cosa c’è sotto le case. Ma nessuno, fino al terremoto dell’Aquila (solo uno dei tanti storici susseguitisi in tutte le epoche), si è mai preoccupato più di tanto. Ora tutto cambia, o almeno così viene assicurato.
“Entro i prossimi tre anni tutti i Comuni della regione Abruzzo saranno dotati di studi di microzonazione sismica fondamentali per una corretta pianificazione territoriale. La terribile tragedia aquilana ha, finalmente scosso le coscienze politiche”. Lo ha fatto sapere Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo, proprio nel giorno del terzo anniversario del terremoto che spezzo’ vite e colpi’ duramente il patrimonio artistico e culturale abruzzese .
“I Comuni potranno revisionare i propri strumenti urbanistici sulla base di un’ accurata conoscenza geologica – ha proseguito Tullo – geomorfologica e sismica del proprio territorio, ossia sulla conoscenza delle sue criticita’, della sua vulnerabilita’ e dei suoi pericoli reali. E’ certamente un piccolo passo ma fondamentale per intraprendere il lungo cammino verso la prevenzione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, artistico e infrastrutturale, verso un nuovo modo di intendere il territorio salvaguardando con tutti i mezzi (culturali, normativi ed economici) la vita umana e le attivita’ antropiche, affinche’ il sacrificio delle tante vittime dell’Aquila e di tutti coloro che in quell’occasione hanno perso i propri riferimenti, non sia stato vano e sia l’inizio di un futuro piu’ consapevole e civile”.
I geologi con fermezza puntano il dito sulla necessita’ assoluta, per un Paese sismico come l’Italia di puntare sempre di piu’ sulla sicurezza e sulla prevenzione . In Italia siamo ancora “lontani dalla prevenzione. In questi tre anni di sismicita’ abbiamo ancora discusso – ha affermato Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – di adeguamenti strutturali del nostro patrimonio edilizio, di sicurezza delle costruzioni, ma ancora lunga e’ la strada da fare per compiere realmente una svolta nelle politiche di prevenzione sismica, che deve declinarsi compiutamente a partire dalla fase della pianificazione. La strada da perseguire non e’ soltanto quella, ancorche’ importantissima, degli interventi strutturali ma e’ ancor prima quella degli studi di microzonazione sismica, ovvero quella degli studi della risposta sismica dei terreni”. Secondo Grziano “occorre inibire l’edificazione in quelle aree dove questi studi dimostrano un effetto di amplificazione dell’intensita’ sismica. Altrettanto importante sarebbe valutare le reali condizioni statiche e sismiche del nostro immenso patrimonio immobiliare, che racchiude edifici di grandissimo pregio storico ed architettonico, che non possiamo permetterci di veder crollare”.


06 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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