Carispaq? Sarà come oggi
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – INTERVISTA AL DIRETTORE VITTORIO IANNUCCI – La Carispaq cambia, quanto meno, programmi e percorsi. Le notizie delle ultime settimane, che coinvolgono anche l’altra banca abruzzese BLS (Banca di Lanciano e Sulmona), hanno creato dicerie, fatto spazio a ipotesi, ma anche – forse – a voci non del tutto disinteressate tendenti a diffondere incertezza. Mors tua vita mea, vale anche per le banche… Inabruzzo.com ritiene si debba restare con i piedi per terra, nell’ambito delle cose certe o date per certe, alneno, e incontra il direttore Vittorio Iannucci, per girargli le domande che molti vorrebbero porre. Le risposte di Iannucci sono brevi, sintetiche, ma ci sembra anche molto chiare.
In attesa che martedì alle 15.30, presso l’Auditorium “E. Sericchi”, l’Amministratore Delegato del Gruppo Bper Luigi Odorici tenga una conferenza stampa per illustrare, alla luce del Piano Industriale Bper 2012 – 2014, le modifiche strutturali e organizzative che interesseranno la Carispaq, ecco la nostra intervista.
—La paura di tutti, direttore, è che cambi qualcosa nel rapporto storico, rassicurante tra Carispaq e clientela aquilana.
Per i nostri clienti non cambierà nulla. Anzi, dal potenziamento della rete avremo un miglior servizio ed una maggiore attenzione ai bisogni e alle esigenze dell’”utenza”.
—La “banca degli aquilani” sarà un’altra cosa, magari anche nei livelli dirigenziali?
La Carispaq, come entità giuridica, sarà fusa nella Bper, ma conserverà il marchio e, quindi, il nome, mantenendo l’attuale management.
—E per la BLS, la Banca di Lanciano e Sulmona?
Anche per la Bls (Banca popolare di Lanciano e Sulmona) è previsto lo stesso progetto di Carispaq. Non ci sarà alcun cambiamento nel gruppo dirigente; gli attuali nostri direttori di filiale con i propri collaboratori manterranno il loro ruolo; saranno possibili i consueti e ordinari spostamenti: gli “Aquilani” vedranno sempre gli stessi visi.
—Forse è un po’ frettoloso temere il peggio, ma è anche comprensibile. In sostanza: ci saranno licenziamenti, riduzioni di personale e sedi?
No, non ci sarà nessun licenziamento , ma non potrà essere più assicurato il precedente turnover: il personale che andrà in quiescenza sarà rimpiazzato parzialmente. Per le sedi non prevediamo chiusure, potrà esserci qualche razionalizzazione, ma assicurando sempre una forte presenza sul territorio. Alla base delle decisioni della Capogruppo ci sia soprattutto l’esigenza di razionalizzare ed efficientare la struttura del gruppo. La crisi ha indotto e incoraggiato questo processo.
—Quanto sarà presente la realtà locale nel nuovo assetto?
L’organo territoriale che sostituirà il Consiglio, ritengo, sarà soprattutto un’emanazione della realtà locale e vi faranno parte gli attuali organi sociali della Banca.
—Quale potrà essere Il futuro della banca, il suo ruolo, in un momento storico molto difficile per la città, che attende la ricostruzione del suo centro storico, la sua identità?
La Carispaq da questa nuova situazione acquisirà maggior forza perché potrà continuare a contare, senza particolari limitazioni, sulle disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti e allo stesso tempo assicurare alle imprese le anticipazioni per i lavori della ricostruzione. Purtroppo, i problemi economici della provincia sono precedenti al terremoto; ma ora, con lo sforzo comune di tutte le forze sociali, politiche ed economiche, utilizzando anche le opportunità che da questa situazione possono derivare, si potrà costruire un progetto più importante e che guardi al futuro, futuro nel quale la Carispaq non potrà che essere protagonista, come lo è dall’alto dei suoi 153 anni di storia.
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