1094 giorni nel secondo medio evo

Sono 1094, oggi 5 aprile, i giorni trascorsi dal 6 aprile 2009. Un numero che sa di medio evo. Di pietrosi monasteri tra muschio, preghiere, nenie fratine, folate di vento gelido, odore di cera. Rovine e monconi di muraglie: L’Aquila, anno 2012 del secondo medio evo.
La fiaccolata che tra qualche ora proietterà ombre malferme sulle facciate dei palazzi inagibili rafforzerà la sensazione. Come nel medio evo, scorrerie di ladroni, violenze, furti, aggressioni e un popolo ebbro che la notte sciama nelle movide raffazzonate, spente e meno abitate in questi giorni pasquali perchè gli studenti vanno a casa, e L’Aquila senza studenti è debole. Un metro di misura di questi 1094 giorni è il conto dei furti. In un appartamento abbandonato da quella notte, i ladri sono entrati tre volte, spaccando la porta inutilmente rinforzata con una serratura a tripla mandata. Dentro, hanno rovistato tutto, incuranti di lesioni e pavimenti inclinati, portandosi via ciò che sembrava loro tramutabile in qualche euro. Sono rimasti vecchi mobili troppo grandi, una luce da comodino senza lampadina, un posacenere scheggiato, vecchi piatti e bicchieri, un frigorifero ingombrante, una seria sfondata da un blocco precipitato dal tramezzo vicino, abiti vecchi, coperte impolverate, e tanti libri. Compreso quello sull’arte greca, foto in bianco e nero, che chi abitava quella casa stava leggendo nell’aprile 2009. Spesso con il cuore in gola, tra una scossa e l’altra.
Sparita persino una forbice lasciata sul tavolo della cucina, ormai senza cassetto. Dentro c’era un cavatappi, rubato. L’arte greca non ha attirato i ladri. Anche nelle scelte dei derubatori si percepisce un che di barbarico. Come nel medio evo, appunto, quando avventurieri, grassatori, assassini (di ricordi e vite perdute), saccheggiavano e correvano via ghignanti. Ecco le sensazioni, in questo giorno numero 1094, vigilia del terzo anniversario.