Lavoro, le incognite fanno paura


Pescara – (di Roberto Campo, UIL Abruzzo) – Il numero degli occupati in Abruzzo nel IV trimestre 2011 è sostanzialmente lo stesso che nel III trimestre 2011: circa 510.000. Se consideriamo complessivamente la media degli occupati nel 2011, pari a 507.000 persone, c’è un miglioramento rispetto al 2010, in cui la media degli occupati è stata di 494.000 persone: +13.000 lavoratori. Anche gli altri dati sul mercato del lavoro confermano questo lieve miglioramento nel confronto tra il 2011 e il 2010: il tasso di occupazione passa dal 55,5 del 2010 al 56,8 del 2011; il tasso di occupazione giovanile sale dal 16,4 del 2010 al 19,0 del 2011; i disoccupati rimangono stazionari: 48.000 in entrambi gli anni (ma 54.000 nel IV trimestre 2011); il tasso di disoccupazione scende dall’8,8 del 2010 all’8,5 del 2011 (mentre nella media nazionale sale dall’8,7 del 2010 al 9,6 del 2011); il tasso di disoccupazione giovanile scende dal 29,5 del 2010 al 25,6 del 2011; gli inoccupati scendono da 343.000 del 2010 a 333.000 del 2011; il tasso di inattività scende dal 39,1 del 2010 al 37,9 del 2011; il tasso di inattività giovanile scende dal 76,8 del 2010 al 74,5 del 2011.

È significativo notare che le stime di Prometeia sull’andamento del PIL nel 2011 rispetto al 2010 vedono l’Abruzzo subire un decremento dello 0,2% mentre l’Italia registrerebbe un incremento dello 0,3%. Se le cose stanno effettivamente così, siamo tornati sotto l’Italia per crescita della ricchezza e sopra l’Italia per tenuta occupazionale, come prima della crisi del 2008-2009, anche se con meno occupati di allora, perché non abbiamo recuperato che una parte del 24.000 posti persi allora. È da approfondire se, come allora, la nostra occupazione sia prevalentemente di qualità bassa (precari). Il trimestre peggiore degli ultimi anni è stato il II del 2009, quando gli occupati erano scesi a 485.540: ben 37.127 persone in meno rispetto al miglior trimestre degli ultimi anni, il III trimestre 2008 (522.667 occupati), rispetto al quale al IV trimestre 2011 mancano ancora 12.667 lavoratori. Ci auguriamo che il IV trimestre del 2011, che presenta dati più negativi di quelli medi dello stesso 2011, non sia indicativo di una nuova tendenza al peggioramento occupazionale.

Se si esaminano i dati provinciali, risaltano positivamente Chieti e negativamente L’Aquila. Chieti: 2.000 disoccupati in meno e il tasso di disoccupazione giovanile che scende in modo significativo: dal 30,2 del 2010 al 19,3 del 2011. Si confermano invece tutte le preoccupazioni per quanto riguarda i giovani all’Aquila, con il tasso di occupazione giovanile che scende dal 15,9 del 2010 al 14,0 del 2011 e il tasso di disoccupazione giovanile che sale di oltre 10 punti, dal 26,2 del 2010 al 36,5 del 2011.

Questi dati vanno letti anche ricordando l’elevato numero di lavoratori tutelati in Abruzzo dalla cassa integrazione, di cui oltre 7.700 coperti con la cassa in deroga. È evidente che se fossero venute meno queste tutele il quadro del nostro mercato del lavoro assumerebbe tutt’altra connotazione. Motivo di più per invitare il governo alla massima cautela nel modificare il sistema di ammortizzatori sociali e a migliorare il tasso di universalità della proposta, piuttosto basso stando al testo fin qui noto.

La Uil Abruzzo sta inoltre monitorando circa 80 casi di crisi aziendali (prossimamente faremo il punto sui dati che ne emergono): è infatti necessario che il lavoro che la Regione sta facendo insieme alle parti sociali sulle aree di crisi venga integrato con l’attenzione da porre alle situazioni aziendali esistenti.

L’analisi della situazione conferma la necessità di accelerare gli investimenti (fondi strutturali e FAS) e il rilancio dell’Aquila (ricostruzione e sviluppo). Il confronto con il Governo deve servire a riaprire il capitolo delle infrastrutture e del Master Plan e a chiarire le dotazioni nazionali per i contratti di sviluppo. A tutti i livelli, è ora di ridurre le tasse ai lavoratori come strategia economica di ripresa dei consumi interni.


03 Aprile 2012

Categoria : Economia
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