Miracolo a piazza d’Armi: lavori


L’Aquila – L’omino in giacca a vento con il marchio di un olio per auto è curioso, vuol sapere perchè armeggiamo con la fotocamera puntando piazza d’Armi, lato della caserma. Capito chi siamo e perchè fotografiamo, afferma: “Se se votea a febbraio, comioncieeno a gennaio. Se vota a maggio, cominceno a abbrile…”. Abbrile sarebbe aprile, cioè oggi.
L’omino intende ironizzare sulla coincidenza dei lavori per il mercato degli ambulanti e per gli interventi stradali su viale Corrado Quarto e per un paio di rotatorie. Ironizziamo con lui. Ironizziamo con voi. Miracolo a piazza d’Armi, l’inizio dei lavori dopo tre anni di nulla moltiplicato nulla, al sapore di chiacchiera e di bugia. Ora, un mese prima del voto, tornano ruspe e mezzi movimento terra e forse sarà completato il mercato di piazza d’Armi, sì quello che gli ambulanti hanno aspettato con pazienza, secondo noi anche troppa, da circa tre anni. Se riusciranno a farlo in un mese o due, vorrà dire che avranno anche dimostrato che era facile portare a termine l’opera: e sarà davvero difficile capire perchè non lo hanno fatto.
Una spiegazione i cervelloni del Comune l’hanno sfoderata qualche mese fa sui giornali loro amici: il mercato provoca traffico, occorre una nuova viabilità. Una scoperta pari o superiore a quella dell’America. Tanto sconvolgente, che ci hanno impiegato dai 24 ai 30 mesi per capire che sì, se si apre un mercato, occorre anche provvedere alle strade per arrivarci, per parcheggiare, per respirare, e fermate per gli autobus urbani, rotatorie.
Nessun aquilano, infine, potrà mai capire – se non provvisto di intellgenza aliena – per quale astrale in afferrabile motivo sono state costruite decine e decine di rotatorie, anche dove proprio non servivano e servono solo per raccogliere rifiuti e ospitare erbacce, mentre l’unica a servire davvero sarebbe stata quella di fronte all’hotel Amiternum, nell’incrocio più trafficato della periferia, dove i geniali provveditori del traffico cittadino hanno da tempo tolto di mezzo i semafori. Lasciando solo il caos e il pericolo. Lì la rotatoria davvero serviva ed era urgente. Non s’è mai vista, nonostante roboanti cartelloni che illustravano dal maggio 2009 il progetto di “razionalizzazione” dell’incrocio e delle aree vicine. Mai alzata una paglia.
Ora, il miracolo a piazza d’Armi. All’omino curioso diciamo: “E se si votasse ogni sei mesi?“. “Magara, fra’ - risponde sdentato e solfureo – sarria la salvezza pe’ tutti“.


03 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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