Delitto Rea… (2): composto Michele
Teramo – (aggiornamento) – L’ inattesa notizia della verifica del DNA su due persone finora estranee al delitto Rea, diffusasi oggi, ha suscitato clamore e attenzione. E’ la prova che forse ci sono ancora aspetti importanti della vicenda da approfondire, benchè a molti sembri strano che possano ancora, dopo quasi un anno da delitto, emergere novità così significative. A dimostrare come sempre compostezza e misura è stato Michele Rea, foto, il fratello di Melania, “Mi auguro che venga fuori la verita’” sono le uniche parole pronunciate all’uscita dall’aula processuale. Michele Rea per tutta la giornata e’ rimasto accanto al papa’ Gennaro ed alla mamma Vittoria Garofalo che, ad un certo punto dell’udienza, e’ uscita in lacrime dall’aula.
Gli avvocati del caporalmaggiore, Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, non hanno proferito parola con i giornalisti. Al processo di oggi, sono stati sentiti anche i tre testimoni: il militare che il 18 aprile era di sentinella nel bosco di Ripe di Civitella (in quei paraggi c’e’ un ‘area per le esercitazioni militari), un ragazzo di Ascoli Piceno che aveva dichiarato di avere visto una persona a Colle San Marco apparentemente simile a Parolisi e l’addestratore del cane molecolare. Tutti e tre hanno ribadito la versione dei fatti fornita in precedenza anche se quella di Maccio’ (l’addestratore del cane molecolare) non e’ parsa affidabile. “Interessante” e’ parsa, invece, alle orecchie dell’avvocato delle parti civili, Mauro Gionni, la ricostruzione fatta in aula dalla sentinella che aveva avvertito dei rumori provenire dalla zona in cui e’ stato trovato il corpo di Melania.
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