Gran Sasso e Centro turistico, la verità che nessuno dice


L’Aquila – (di Vincenzo Vittorini, LCV, candidato sindaco) – Era il lontano agosto 2009 quando sulla stampa si leggeva che il Sindaco Cialente assicurava che entro il 15 settembre 2009 sarebbe avvenuta senza ulteriori rinvii la pubblicazione del bando di privatizzazione del CTGS, bando che, a detta del Sindaco, era già pronto dal 2008.
In realtà sono passati ormai quasi tre anni e, come per la ricostruzione, nulla è cambiato.
Molte cose sono invece purtroppo accadute nelle misteriose riedizioni di questo bando di privatizzazione pronto dal 2008 e nella conduzione del Centro Turistico del Gran Sasso prima dal CDA presieduto da Vittorio Miconi ed ora dal Presidente Comola.
Si è dovuto assistere ad un pasticcio incredibile con il bando di manutenzione straordinaria della funivia (forse anche inopportuno vista la convenienza della sostituzione con impianto più moderno e funzionale) che per effetto dei ritardi accumulati si è dovuto svolgere in due riprese. Per effetto di una conduzione a dir poco leggera da parte di Comune e CTGS, per tre anni consecutivi, nel clou della stagione estiva e nel 2010-2011 di quella invernale, la funivia è rimasta chiusa con un danno di immagine ed economico che comincia a produrre i suoi nefasti effetti anche per la disaffezione indotta nei turisti.
L’emblema del rapporto tra amministrazione e territorio è rappresentato da quanto accadde dal 1 dicembre 2010 quando a mezzo stampa il Sindaco e Miconi fornivano assicurazioni assolute riguardo alla riapertura degli impianti per il 23/12/2010. Tali assicurazioni venivano ribadite al pubblico e alla stampa il 14/12/2011 in occasione della presentazione della nuova stagione e del nuovo marchio Skipass dei Parchi.
In realtà il Comune aveva già la certezza che ciò non sarebbe avvenuto in quanto al Ministero dei trasporti il collaudo era ipotizzato per la fine del mese!
La falsa e colposa rassicurazione fornita agli operatori spinse questi ultimi, già in crisi profonda per il prolungato blocco dei pagamenti della protezione civile, a fare approvvigionamenti, assunzioni e scorte, che fatalmente andarono perdute perchè gli impianti partirono ben dopo l’epifania 2011, con gravissimo danno economico e di immagine (fu compromesso più del 50% del fatturato di tutti gli operatori dell’ospitalità e dei servizi). E’ inenarrabile quello che accade a Campo Imperatore nell’estate del 2011 quando in quota non sono forniti ai turisti neanche i servizi più elementari ed igienici. Migliaia di persone infuriate, anche perchè non informate a valle, dopo esser saliti in quota in auto, in moto e a piedi, sono costretti ad assistere al completo abbandono delle strutture e a subire inaccettabili disservizi.
Sul fronte del fantomatico rilancio del Centro Turistico le cose non sono andate meglio. Si è lasciata decadere l’adozione di un grande progetto, già parzialmente finanziato da privati, per il completo rinnovamento ed ampliamento degli impianti e delle strutture di supporto che, coerentemente alle indicazioni del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, avrebbe consentito finalmente, con la trasparenza di un bando pubblico, di portare il Gran Sasso al livello delle più blasonate stazioni sciistiche ed estive, con un incremento occupazionale di circa 800 posti di lavoro!
Il Comune dell’Aquila, dopo aver osannato la proposta sulla stampa, inspiegabilmente e senza nemmeno esprimere eventuali osservazioni e correttivi al progetto lo ha lasciato decadere e sfumare per percorrere oggi una discutibilissima e falsa privatizzazione.
Oggi il CTGS rischia infatti di passare da un ente pubblico ad un altro con una liquidazione che sta avvenendo nel più assoluto silenzio, irrispettoso del territorio, degli operatori e dei cittadini i quali probabilmente saranno chiamati presto a colmare il buco finanziario di quasi 10 milioni di Euro.


28 Marzo 2012

Categoria : Politica
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