Senza futuro giovani Valle Tirino


Ofena – ITALFINISH CROLLA, AUTORITA’ MUTE E INTERTI – Scrive Dino Rossi, COSPA Abruzzo: “Italfinish, un nome un programma, cugini carnali (parenti nel vero senso della parola), dell’Otefal di Bazzano,, anche loro in brutte acque, con grave ripercussioni sull’indotto dei fornitori. Circa dieci anni fa si è insediata nella zona industriale di Capestrano ai limiti con il confine di Ofena lungo la ss 153 usufruendo dei fondi legati all’obbiettivo 1, fondi della comunità europea.
Oggi, nessuno ne parla anzi, sembra addirittura che si sia spostata l’ubicazione della fabbrica. Gli amministratori locali tacciono, con un silenzio assordante, nessuno ha alzato un dito, nonostante ci lavoravano 30 giovani dell’alta valle del Tirino, una speranza che si sono visti svanire e si incazzano quando i sindacati difendono l’art 18. Il famoso articolo 18, lo scontro attuale tra sindacato e Governo per la tutela dei lavoratori.
Lavoratori che sistematicamente ritroviamo nelle piazze, nei bar a spendere la cassa integrazione alle “slot machine”, allo scopo di trovare lavoro o fortuna, progetti sempre più vanificati. Questi giovani si ritrovano con un futuro stroncato, per colpa di chi non ha saputo gestire i fondi da destinare alle aziende, con vincoli precisi.. Dopo alcuni anni dall’insediamento, hanno rilevato la LASRTA di Sulmona, una azienda in difficoltà economiche, già a quei tempi i 20 dipendenti rischiavano il proprio posto. A questo punto ci sorge spontanea una domanda: dov’è l’affare? Perché rilevare una azienda in difficoltà se dopo poco tempo va in fallimento? È strano anche un’altra cosa: le commesse all’Italfinish arrivavano, niente meno che dalla Cina, paese che esporta merce nella nostra nazione.
Ora come si nota dalla foto, nella valle Tritana insiste una cattedrale nel deserto costata ai contribuenti migliaia di euro provenienti dall’ICI, adesso IMU. Strutture , ad esempio: in casi come questi dovrebbero tornare allo stato e riassegnate a ditte che hanno voglia di lavorare. Invece, questi signori, si ritrovano proprietari di immobili costruiti con fondi di tutti. Mentre si continua a difendere l’articolo 18, qualcuno già pensa a come fare per andarsene via dall’Italia, via da una classe politica incompetente, via da quei famosi sindacati, quelli che vanno a pranzo con i vertici della politica discapito degli italiani. Sveglia, o ci ritroveremo in mutande”.


26 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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