Regione su banche e PMI


Pescara – Dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico riceviamo: “Stiamo assistendo sempre più a istituti bancari che restringono i cordoni della borsa e le PMI, che hanno avuto sempre bassi livelli di capitalizzazione, avendo in questo momento storico decisi cali di vendite, non dispongono più delle risorse per rientrare dei mutui e dei prestiti fatti negli anni. Quello che serve ora alle imprese è la liquidità e la mancanza di risposte concrete in tal senso porta le aziende a sentirsi isolate. Ora è estremamente importante l’incontro, e una decisa presa di posizione del sistema bancario, con il Patto per lo Sviluppo dove tutte le associazioni sono rappresentate e dove tre potranno essere i temi di fondo da trattare. Il primo riguarda l’utilizzo dei fondi BCE messi a disposizione degli istituti bancari per una maggiore attenzione alle imprese circa la liquidità, così come in altri territori sta avvenendo. Il secondo tema riguarda l’attivazione di tutte le iniziative possibili per mettere in atto lo sblocco dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. A tali tematiche deve aggiungersi un maggior raccordo con il nuovo sistema dei consorzi fidi, che si va delineando con una maggiore qualità delle garanzie offerte al sistema bancario.
Non si può pensare che le banche trovino più conveniente reinvestire i fondi ottenuti dalla BCE in titoli di stato che offrono rendimenti ben più elevati del costo della provvista (1%) che prestati a famiglie PMI e industrie. Dalla lettura dell’ultimo bollettino della Banca d’Italia si confermerebbe che gli istituti hanno utilizzato i maxifinanziamenti ottenuti non per aumentare la disponibilità di crediti verso le aziende ma per rimpinguare i propri attivi patrimoniali. Sicuramente ci si attende dalle banche di respiro locale un intervento più attento al territorio ed alle nostre PMI. Per ciò che concerne l’attuale governo regionale, di fronte a situazioni eccezionali, ha già risposto con strumenti importanti, avendo riformato il sistema delle garanzie ed avendo avviato la riforma dei consorzi fidi e quindi aumentando ed alimentando la loro patrimonializzazione con un bando da 18 milioni di euro per finanziare il fondo rischi (15 milioni di euro) e il conto interessi (3 milioni di euro) dei consorzi fidi. Ai più si ricorda che il ritardo con cui viene emanato il bando in parola è dipeso da un ricorso effettuato da Artigiancassa il cui sviluppo ha portato ad un allungamento dei termini e ad un’uscita del provvedimento in parola che, proprio per tale motivo, non potrà avvenire prima del 30 aprile”.


26 Marzo 2012

Categoria : Economia
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