Doni Fiat imboscati e spariti: scuse, pretesti, goffe spiegazioni


L’Aquila – I VIGILI DEL FUOCO DELL’AQUILA NON MOLLANO, E NOI NEPPURE – Com’è andata a finire la incredibile storia dei mezzi movimento terra, valore oltre 800.000 euro, donati dalla Fiat perchè potessero essere usati a L’Aquila, e mai arrivati? Aspettato molto tempo, e dopo aver inutilmente sollecitato il prefetto dell’Aquila, il sindaco, il commissario alla ricostruzione e tutte le altre autorità, silenti e compiacenti, non abbiamo mai ricevuto uno straccio di risposta o di spiegazione. La città è stata derubata e non sa nè perchè, nè da chi.
Altrove, un giornale sarebbe stato elogiato e apprezzato per aver sollevato, grazie al CONAPO dei vigili del fuoco dell’Aquila, un problema tanto assurdo. E il caso sarebbe stato risolto, per il bene di tutti. Qui, silenzio assoluto, fastidio per gli articoli sull’argomento, silenziosa condanna per un organo di stampa tanto importuno e fastidioso.
Avevano detto che non mollavamo, e non molliamo. Abbiamo raccolto informazioni e, con l’aiuto del CONAPO, raccontiamo come stanno le cose. Ve lo diciamo subito: peggio di prima, tra scuse, bugie, pretesti, mezze spiegazioni. Un viluppo spaventoso di ipocrisie e atteggiamenti che a noi sembrano persino illegali.
Il 19 gennaio il direttore centrale per l’emergenza del Corpo nazionale VV.F. ha disposto formalmente l’invio a L’Aquila di uno dei mezzi in questione. Si tratta, in particolare, della pala gommata gialla di cui sono state pubblicate alcune foto il giorno precedente dal tg3 Abruzzo.
Da quel giorno tutti continuano ad inventare fantasiose scuse di ogni tipo sulle presunte difficoltà nel trasferimento della pala gommata da Roma a L’Aquila. Ma i vigili del fuoco aquilani insistono: quei mezzi devono venire a L’Aquila.
Ha risposto al CONAPO il sottosegretario di stato all’interno, Ferrara, confermando, di fatto, tutto quanto da noi denunciato e confermandoci anche dove sono “occultati” i restanti mezzi: dei sei mezzi donati dalla Fiat alla protezione civile nel maggio 2009, 3 sono “transitati” ai VVF nell’ottobre 2010 (la “famosa” pala gommata, assegnata dal dipartimento VVF al comando di Roma, più 2 escavatori, uno assegnato al comando di Piacenza, l’altro a quello di Genova).
Non si sa, e non è stato chiarito, per quale motivo si è proceduto a queste “spartizioni” piuttosto che mandare i mezzi a destinazione. Mentre gli altri 3 mezzi li ha trattenuti la protezione civile (e comunque neanche questi sono mai arrivati a L’Aquila).
Al momento è in corso “un braccio di ferro” tra i vigili aquilani e i loro dirigenti locali (il direttore regionale in particolare) per il trasferimento della pala gommata disposto ormai più di due mesi fa. Risposte? Vaghe e risibili.
Prima è stato posto il problema di come trasportare la pala gommata essendo un mezzo fuori sagoma, che in realtà potrebbero tranquillamente essere caricata su un carrellone per trasportare i mezzi antincendio aeroportuali e usare quello, e comunque com’è arrivata al distaccamento Nomentano può arrivare anche a L’Aquila. Poi hanno posto il problema che, essendo un trasporto eccezionale, c’è la necessità della scorta della polizia stradale. “Noi – dicono i vigili a L’Aquila – gli abbiamo risposto che non vediamo dove sia il problema visto che innumerevoli volte la polstrada ha fatto la scorta a nostri trasporti e addirittura, in alcuni casi, ci ha autorizzati a farcela da soli come, in effetti, abbiamo fatto anche recentemente nel corso di trasporto di container della protezione civile da l’aquila a caserta”.
Procediamo nell’assurdo: addirittura, c’è chi è arrivato a porsi dubbi su come eventualmente impiegare il mezzo quì a L’Aquila, nel senso che sarebbe fin troppo grande e performante per lavorare nei cantieri della ricostruzione; in questo caso gli è stato risposto che pare ridicolo porsi un dubbio simile in considerazione del fatto che siamo in una città dove presto o tardi bisognerà cominciare a lavorare seriamente con l’inizio della ricostruzione pesante e questa città dovrà diventare il cantiere più grande d’Europa.
Conclusione? Solo “stroppole” di questo genere per non darla vinta, visto che, scoperchiando un pentolone simile, sono stati scombinato i piani a svariati dirigenti che avevano già fatto “la bocca” a questi nuovi mezzi ricevuti, per di più, gratuitamente.
“Noi, esattamente come voi, non molleremo!” ci conferma il CONAPO.
In questa caricatura di paese democratico, prima o poi qualcuno dovrà persino rispondere e assumersi responsabilità. Ne siamo cert9i, anche se è arduo crederlo.


26 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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