IGP scamorze? Solo se i produttori usano latte italiano
Ofena – (di Dino Rossi, COSPA Abruzzo) – Si legge nella stampa locale che la Camera di Commercio dell’Aquila ha intenzione di promuovere l’IGP, indicazione geografica protetta, sulle scamorze prodotte in Abruzzo e precisamente in alcune zone della provincia aquilana. L’iniziativa di promuovere i nostri prodotti è lodevole con un marchio di garanzia come l’IGP. Questo marchio non deve essere generalizzato solo al luogo di produzione ma dovrà essere disciplinato all’uso esclusivamente del latte prodotto in Abruzzo, con tanto di rintracciabilità .
È bene far presente all’organo promotrice, che nelle zone abruzzesi dove insistono grandi aziende di caseificazione, riportano impropriamente sulla confezione nomi legati al territorio, solo perché i latticini vengono lavorati in loco, nonostante il latte provenga per la maggior parte dalla Germania.
Questo marchio, può essere richiesto da quelle aziende che lavorano esclusivamente la materia prima prodotta in loco. Il fenomeno di importazione del latte tedesco, nella zona interessata all’IGP è diffuso ormai da anni, tanto da determinare la chiusura di infinite aziende zootecniche per la produzione del latte, in quanto questi signori trasformatori si sono riforniti fuori nazione e hanno determinato il prezzo del latte da pagare in stalla. Si tiene a far presente che ci sono altre aziende zootecniche,che hanno pensato di trasformare il loro prodotto, di latte munto in azienda e trasformato in azienda: queste si che meritano un marchio IGP! Questa associazione si mette a disposizione della commercio al fine di formulare un disciplinare serio a tutela di quelle poche aziende zootecniche rimaste e del consumatore che fino ad oggi ha creduto di acquistare un prodotto veramente locale.
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