Per un registro delle unioni civili


L’Aquila – Scrive Appello per L’Aquila: “Le unioni di fatto all’Aquila dopo il terremoto del 2009 sono state spesso una scelta, molte volte una necessità. Oggi nel capoluogo abruzzese i nuclei familiari hanno una composizione che rispetto a qualche tempo fa è senza dubbio eterogenea con famiglie allargate e coppie di fatto. Per esempio molti dei nostri anziani, avendo perduto importanti punti di riferimento della loro vita, hanno scelto di convivere per sconfiggere la solitudine e per mutua assistenza.
Per questo Appello per L’Aquila considera importante anche per la città l’acquisizione del principio generale contenuto nella recente dichiarazione del Parlamento europeo, che definisce inammissibile che alcuni governi «mettano in atto definizioni restrittive della definizione di ‘famiglia’». Principio che fa il paio con la sentenza depositata dalla Cassazione: anche se le coppie omosessuali, con l’attuale legislazione “non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero”, tuttavia hanno il “diritto alla “vita familiare” e a “vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità, in presenza di “specifiche situazioni”, di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.
Alla luce di queste importanti acquisizioni la coalizione Appello per L’Aquila, che sostiene il candidato Sindaco Ettore Di Cesare, si impegna sin da ora a promuovere l’istituzione del registro delle Unioni Civili aperto a tutte le unioni di fatto senza distinzioni, ad approvare che l’iscrizione all’Anagrafe delle unioni civili garantisca l’accesso a una serie di servizi garantiti dal Comune, come l’accesso alle graduatorie delle case popolari (come anche degli alloggi per l’emergenza sisma), i contributi per l’assistenza alla popolazione e ad adoperarsi affinché anche la Regione Abruzzo abbia nel proprio statuto norme che riguardino una concreta apertura per una legge sulle unioni civili.
Ricordiamo infatti che nonostante la mancanza di legislazione, alcuni comuni hanno deciso di dotarsi comunque di registri per le unioni civili, basati sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Il primo comune a dotarsi di un registro, con una delibera del 21 ottobre 1993, fu Empoli. Nel 2006, anche il comune di La Spezia decise di istituire il registro delle unioni civili. In seguito anche altri comuni italiani si sono uniti per questo importante passo verso i diritti di tutti, come ultimamente il comune di Napoli. La registrazione anagrafica della convivenza non ha solo un significato simbolico, perché il singolo Comune può allargare il simbolo a diritti reali.
Una città giusta è una città accogliente e attenta ai diritti e alle esigenze di tutti i cittadini, una città quindi dotata di strumenti amministrativi in grado di rispondere a tali esigenze e capace di attrarre i migliori talenti”.


21 Marzo 2012

Categoria : Politica
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