Amicone e le iniziative di Acerbo
Pescara – Il direttore dell’agenzia regionale ambiente, ARTA, Mario Amicone scrive: ” L’iniziativa legislativa del consigliere regionale Maurizio Acerbo per la sospensione del vitalizio degli ex consiglieri che ricoprono cariche pubbliche può non essere condivisa perché figlia di una matrice politica di appiattimento sociale stalinista, ma è pienamente legittima perché rientra tra i poteri e i doveri di chi ricopre cariche elettiva.
Non è però altrettanto nobile né onesto nei confronti dei cittadini, stando alle voci che circolano, rinunciare ad una serie di emendamenti alla legge finanziaria per avere in cambio l’appoggio ad una proposta di legge “ad personam” rivolta contro chi lo ha sempre, e solo politicamente avversato perché di altra ben definita ideologia. Gli emendamenti alla Finanziaria erano dunque pretestuosi ed ostruzionistici o miravano invece a migliorare concretamente la proposta formulata dalla maggioranza consiliare? E se è davvero così, come mi auguro, perché ha poi rinunciato a correggere eventuali difetti o a perfezionarla?
Se è vero quanto sostiene il consigliere Acerbo sulla legge taglia-vitalizi, che cioè non avrebbe nulla di persecutorio e sarebbe semplicemente una forma di “ecologia” della politica tesa a frenare l’insaziabilità di un determinato “ceto politico”, come mai non ha incluso nella norma tutte le figure che cumulano ugualmente indennità o vitalizi? E ancora, come mai non ha previsto il divieto di cumulo tra la carica di consigliere regionale e consigliere comunale e tra il vitalizio parlamentare e quello regionale? Come mai non ha fatto alcun cenno all’incompatibilità tra la libera professione e la funzione di consigliere regionale, come vige per il mio attuale incarico di Direttore?
Parlando poi di “insaziabilità”, non si spiega come faccia un consigliere regionale sprovvisto di patente di guida a percepire alcune migliaia di euro di indennità chilometrica per uso del mezzo proprio, percorrendo tra presenze effettive e forfettario circa 9-10mila chilometri al mese, a meno che non faccia l’autostop o disponga di un autista personale.
Infine, visto che si erge a moralista di un certo ceto politico, arrogandosi anche il potere di “svalutare” le mie competenze di amministratore pubblico, tra l’altro ampiamente dimostrate nella vicenda del dragaggio del porto di Pescara, può spiegare il consigliere Acerbo quale contributo avrebbe invece dato lui stesso alla soluzione del problema dragaggio e quale professionalità possiede, da nullafacente senz’arte e senza mestiere che vive da sempre di politica, per valutare addirittura meglio di una commissione di esperti le competenze e i titoli altrui? Non mi risulta che in passato si sia cimentato con il curriculum di chi mi ha preceduto al vertice dell’ARTA”.
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