Docudì, il cinema documentario
Pescara – Proiezioni di film documentari italiani, incontri con registi e autori, discussioni su temi di attualità. Questo il programma dei quattro incontri a cadenza mensile di “Docudì, il giorno del cinema documentario”, la nuova iniziativa interamente dedicata al cinema documentario organizzata dall’ACMA – Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese – in collaborazione con la Feltrinelli.
E proprio presso la libreria la Feltrinelli di via Milano a Pescara si terrà – il prossimo venerdì 30 marzo alle ore 18 – il primo appuntamento della rassegna, con la partecipazione di Gianfranco Pannone, uno dei principali documentaristi italiani, e del giovane regista abruzzese Peter Ranalli. Moderatrice dell’incontro sarà Giovanna Di Lello, giornalista e filmmaker abruzzese, già alla direzione artistica del Festival Letterario Abruzzese “Il Dio di mio padre” di Torricella Peligna, dedicato allo scrittore italo-americano John Fante.
Il pomeriggio si aprirà con la proiezione del film documentario “Fare il Documentarista? È una passionaccia!” (Italia 2009, 25′) di Peter Ranalli. Seguirà l’incontro con lo stesso autore e con il regista Gianfranco Pannone, esponente di spicco del cinema documentario nazionale.
Chiuderà l’incontro la proiezione di “Territorio” (Italia 2011, 47′) documentario realizzato dall’Accademia dell’Immagine dell’Aquila, e diretto da alcuni giovani allievi del corso di regia del documentario tenuto dallo stesso Pannone – Fabio Ciotti, Stefano Ianni e Cosimo Gabriele Scarano – nell’ambito del Progetto Silone, con la supervisione degli stessi Pannone e Ranalli.
I film e gli ospiti degli appuntamenti successivi sono ancora in via di definizione.
“Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione con la Feltrinelli, per un’iniziativa che consentirà di proiettare alcuni dei migliori film del nostro vasto archivio” ha commentato Chiara Manni presidente dell’ACMA, l’associazione che dal 2007 organizza il Festival del Documentario d’Abruzzo.
“La partecipazione di registi e autori, poi, non potrà che favorire la conoscenza e la sensibilizzazione nei confronti del documentario, un vero e proprio genere cinematografico che non è riconducibile al solo cinema di denuncia, ma costituisce un universo composito, una costellazione all’interno della quale si incontrano anche narrazioni e slanci lirici, indagini dal taglio sociale, sperimentazioni visive”.
“Purtroppo a causa delle scarse risorse economiche” aggiunge Manni “nel 2011 non è stato possibile realizzare il Festival. Ma ci auguriamo che questa – e le altre iniziative che abbiamo in programma per quest’anno – siano propedeutiche alla quinta edizione di una manifestazione che nel tempo ha assunto un rilievo nazionale e internazionale”.
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