In aula conflitto su riserva Borsacchio
SCRIVE Franco Sbrolla: “20 marzo 2012: in Consiglio regionale va in scena il conflitto sulla Riserva naturale Borsacchio
Nell’illustrare al mondo intero le peculiarità della nostra area protetta, la Regione Abruzzo, ente autonomo rappresentato dal Presidente della Giunta, così si esprime nel sito web istituzionale:
“… la Riserva del Borsacchio è ancora un giardino fiorito da scoprire lentamente, ultimo baluardo di natura incontaminata in grado di resistere al triste fenomeno dell’avanzata incontrollata e scellerata del cemento, che ha devastato la maggior parte del litorale adriatico…”.
Ne consegue l’evidente conflitto tra la Regione, che condanna, senza attenuanti, il “triste fenomeno dell’avanzata incontrollata e scellerata del cemento”, e i consiglieri regionali (Rabbuffo, Venturoni, Ruffini, ecc…), che hanno presentato i progetti di legge per cementificare, o addirittura cancellare “l’ultimo baluardo di natura incontaminata”.
Ove il Consiglio regionale approvasse la cementificazione o la cancellazione dell’area protetta, il conflitto potrebbe essere risolto ricorrendo al Referendum abrogativo, previsto dal Titolo VII dello Statuto della Regione Abruzzo, ai sensi dell’Art. 123 della Costituzione.
E mentre il degrado della politica continua a dilagare nella Regione verde del governatore Gianni Chiodi, svanisce anche l’illusione di poter contare sul dettato dell’Art. 54 della Carta Costituzionale: “… i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”. E non è certamente conforme ad onestà ed ai principi costituzionali esercitare il potere legislativo per favorire gli interessi di qualcuno che sono palesemente incompatibili con quelli della Collettività”.
Non c'è ancora nessun commento.