La strategia “interessata”
Avezzano – Lucia Proto “Comitato Pendolari 5:30”, Patrizia de Michelis “Rindertimi”, Gianmarco Piccone “Comitato Anti-Vivisezione”, Augusto di Bastiano “Associazione Consumatori”, Claudio Palazzi “Italia Nostra”, Domenico Balestra “Comitato Piani Palentini”. Lidia Di Pietro “Associazione Solidequa” scrivono: “A pochi giorni dalle elezioni Comunali e praticamente a campagna elettorale iniziata, il Consiglio Comunale, lunedì 19 marzo si appresta ad approvare un cosiddetto “Piano Strategico Celano – Avezzano” (… è questa una nuova Provincia?). Commissionato all’esterno, ad una Società, ora indagata e sembrerebbe per ben 160.000 euro circa, comprende circa 160 pagine che analizzano lo stato attuale della Città di Avezzano, da tutti già da tempo conosciuto, e che dovrebbe, con proposte molto fumose e senza alcuna soluzione, indirizzare la politica cittadina per i prossimi ANNI!? Come a dire che coloro che hanno già amministrato per OTTO anni non hanno mai avuto una strategia per lo sviluppo, ma “si propongono” di averla se verrà data loro ancora fiducia e rinnovato l’incarico o di lasciarla in eredità a quelli che verranno!? Con la “moda” del consociativismo certi amministratori hanno tutto da guadagnare. Pertanto, invitiamo tutte le forze di opposizione presenti e i politici seri a bocciare questo cosiddetto Piano perché privo sostanzialmente di novità e rappresentativo e confermativo dello stato di inerzia attuale, con proposte e sprechi del tutto simili al flop del recente project – financing. LEGGETELO BENE! Non prevede sviluppo né attrattive e iniziative economico-commerciali:
- Nulla sul potenziamento dei mezzi pubblici e sui parcheggi ad Avezzano, anzi, accenna che è impossibile risolvere il problema della mobilità e delle risorse energetiche;
- Nulla sulla carenza dei trasporti regionali, sui collegamenti con Roma e Pescara e sull’attività dell’Interporto;
- Nulla sul verde o sui parchi ludici e ridotte notiziole sulle attività e iniziative sportive;
- Nulla sui servizi sociali, sul turismo e sulla cultura;
- Nulla sull’agricoltura e l’allevamento; la raccolta dei rifiuti e la bonifica di siti e discariche inquinate, le strade e marciapiedi dissestati, le zone periferiche perennemente sporche. Si mantiene un Centro-Città solo commerciale escludendo l’artigianato e la cultura e come al solito, vendendo e distruggendo le Scuole Corradini – Fermi e le altre scuole del Centro (come già fatto con il Liceo Scientifico Pollione).
A suffragio poi delle proposte “indecenti” contenute, i redattori del Piano danno le loro valutazioni e votazioni PERSONALI E SOGGETTIVE sulle urgenze, priorità e necessità stilando varie classifiche, sempre FAZIOSAMENTE uguali, dove ai primi posti figurano interventi ed opere a favore dei soliti NOTI ed interessate, come sempre a CEMENTIFICARE e SPECULARE sui terreni LIBERI, quali:
- Parco fotovoltaico di … CELANO …
- Sistemazione strade … PROVINCIALI …(V. recente inflazione di guard-rail e costose rotatorie);
- Realizzo famosi CAMPUS scolastici ad Avezzano e Celano e piano di edilizia scolastica;
- Parcheggi interrati (quello che esce da una porta vogliono farlo rientrare dalla finestra …);
- Sistemazione terminal Arpa;
Viceversa agli ultimi posti, considerati non urgenti e non strategici -quindi non verranno mai realizzati perché non “interessanti”- interventi per lo sviluppo, cambiamento e miglioramento del territorio quali il potenziamento dei trasporti, specie delle linee ferroviarie, lo spostamento delle relative stazioni, e sinergia dei trasporti su ferro e su gomma, stravolgendo completamene la Deliberazione CIPE 35/05 che avrebbe dovuto finanziare prioritariamente la dotazione infrastrutturale.
Ma da quel lontano 2005 sono passati troppi anni e si sono susseguite tante di quelle delibere – prima della Regione Abruzzo, che nel 2007 ha assegnato un apposito finanziamento per la progettazione del Piano Strategico, poi quelle che si sono rincorse per vari anni tra il Comune di Celano e quello di Avezzano, che hanno visto l’affido al Comune di Celano della gara d’appalto per scegliere chi doveva redigere il Piano alla modica cifra di 200.000 Euro nonostante fosse stato nominato Responsabile del Procedimento e del progetto Il Dirigente del Settore Pianificazione e Sviluppo del territorio del Comune di Avezzano – che si potrebbe scrivere un libro solo per capire il procedimento amministrativo. A detta della stessa Società che lo ha redatto “il processo di costruzione si è basato sul presupposto che non è uno strumento istituzionalizzato e codificato nelle competenze e nelle procedure e va orientato nelle sue linee guida per evitare che diventi un piano-elenco ricco di suggestioni futuristiche, non orientato da una chiara scelta progettuale amministrativa”, e infatti per indirizzarlo nel Consiglio Comunale di Avezzano del Novembre 2011 l’assessore relaziona sull’argomento, che è al 12 punto dell’o.d.g., e poiché nessun consigliere tra i 22 presenti prende la parola si approvata velocemente con 20 voti favorevoli e 2 astensioni.
Sarebbe importante sapere cosa conoscono esattamente i consiglieri comunali, che idea si sono fatta di un Piano di 150 pagine contenute in un c.d. “libro dei sogni” che difficilmente troverà applicazioni nella realtà e, soprattutto, con chi hanno condiviso o intendono condividere un Piano di azione che autoreferenzialmente ha stabilito le vocazioni territoriali di Avezzano.
Si lasci alle nuove forze politiche che verranno elette l’onere e l’onore di operare i cambiamenti e le azioni propositive per risolvere i problemi occupazionali, mitigare e aiutare donne bambini e famiglie ad uscire da questa crisi.
Non serve alcun Piano Strategico e tanto meno un ufficio ad uso della strategia del POTERE! Quando riusciremo a toglierci da questa penosa “affrancatura”?
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