Comune, il nodo biomasse arriva in aula
Vasto – IL COMITATO E LA SUA “BATTAGLIA INDIPENDENTE” – Un problema che scalda gli animi e trova moltissimi schierati sulle posizioni ambientaliste. Il consiglio comunale affrontera’ nella seduta della prossima settimana la questione della costruzione della centrale a biomasse in localita’ Punta Penna. Le assise civiche si riuniranno con ogni probabilita’ martedi’ alle 9, in seconda convocazione (prima lunedi’ ore 8). All’ordine del giorno, tra gli altri argomenti, i “nuovi sviluppi della vicenda relativa alla costruzione di una centrale a biomasse a Punta Penna” per un “esame della situazione” – si legge nella nota dell’ufficio stampa del comune di Vasto che ha diffuso i punti all’ordine del giorno resi noti dal presidente del consiglio Giuseppe Forte. A seguire, “Provvedimenti” circa l’insediamento di “industria ad alto impatto ambientale in localita’ Punta Penna”. Il consiglio affrontera’ anche altre questioni come la situazione dell’ordine pubblico in citta’, l’esame delle osservazioni al Piano Demaniale Marittimo Comunale, il problema degli scarichi a Vasto Marina e le norme tecniche di attuazione del Prg circa i provvedimenti da adottare a seguito della sentenza di annullamento del Tar.
COMITATO – Scrive il comitato per la difesa del territorio: “È stata inserita all’OdG del Consiglio comunale di martedì prossimo la Delibera che avevamo illustrato nella conferenza stampa del 10 u.s. Ringraziamo i sei Consiglieri che l’hanno presentata (in ordine alfabetico: Bischia, D’Alessandro, Della Porta, Desiati, Montemurro, Sigismondi), ma allo stesso tempo rileviamo con rammarico che questi appartengono tutti all’opposizione.
Ancora una volta ribadiamo che la nostra battaglia è assolutamente indipendente da tutti gli schieramenti politici. Ma che, proprio per questo, siamo pronti ad allearci con chiunque voglia battersi con noi per i nostri cinque obiettivi sottoscritti da oltre 5.500 cittadini. Cinque punti per il bene comune della città.
Questa idea, al di là delle schermaglie dei partiti, sembra (ripetiamo: sembra) stia iniziando in effetti a passare. Ne testimoniano sia la proposta di Delibera presentata ieri da tre Consiglieri provinciali (in ordine alfabetico: Menna, Natale, Sigismondi), uno di centrodestra due di centrosinistra, che –tra l’altro- riprende interamente, per quanto di competenza provinciale, le nostre proposte su Punta Penna. Sia l’intenzione dichiarata nel comunicato diffuso giovedì scorso dalle forze di maggioranza di “operare affinché nel prossimo Consiglio comunale si approvi un deliberato condiviso anche dalle forze politiche di minoranza”. Speriamo bene.
È importante che la soluzione sia condivisa. Ma non meno importante è che sia una soluzione per davvero, cioè che sia efficace e non solo apparente. Per questo sono necessari tre elementi:
1. che sia bloccata l’autorizzazione rilasciata alla Istonia Energy. Su questo esiste già un deliberato del Consiglio comunale (20 gennaio), che il Sindaco si era dimenticato di presentare in Regione. Bisognerebbe solo dargli seguito.
2. che a Punta Penna sia impedito l’insediamento degli altri impianti ad alto impatto ambientale (non solo le biomasse). Per questo –come abbiamo già detto, e fino a prova contraria- l’unico strumento è il parere sanitario negativo espresso dal Sindaco nelle prossime Conferenze dei Servizi per ognuno di essi. Ripetiamo che le premesse ci sono tutte:
- sia per la mancanza assoluta di rilevazioni nella zona dal 2005 ad oggi;
- sia per il più volte citato studio del Mario Negri Sud (ora anche comparso in forma ufficiale) ;
- sia per la presenza in zona di emissioni tutt’altro che trascurabili (Allegato 1);
- sia infine per le ripetute diverse segnalazioni (dal 2009 almeno ad oggi) da parte di cittadini e lavoratori dipendenti della Zona Industriale di Punta Penna che hanno fatto ricorso a cure mediche a causa di emissioni irritanti, tali da determinare l’inabilità al lavoro con prognosi dai 3 ai 10 giorni (allegato 2) .
3. che sia mutata la destinazione d’uso della zona. Ma a questo proposito i tempi sono necessariamente lunghi. Ci torneremo in seguito”.
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