Grandi rischi, esaurite parti civili


L’Aquila – Il processo alla Commissione grandi rischi ha imboccato oggi la strada che porta, entro un periodo relativamente breve, alla sentenza. In aula è stata completata l’escussione dei testi di parte civile, tra i quali l’avv. Maurizio Cora.
Saranno ascoltati nelle prossime settimane i testi della difesa, quindi si passerà alla fase conclusiva, secondo un rigido calendario fissato dal giudice Billi. Non impossibile che la sentenza possa essere emessa nel mese di giugno.Il calendario processuale è stato scritto e non prevede pause neppure a Pasqua. Un ottimo esempio di giustizia che cammina, senzxa trascurare nulla ma senza perdere tempo o cadere nei tranelli che spesso gli avvocati ordiscono per ottenere semplicemente una estensione temporale che , di sicuro, non avvantaggia la giustizia. In questo processo dei magistrati giovani, come Billi, e i PM D’Avolio e Picuti, stanno dando una dimostrazione del fatto che, se si vuole, la giustizia può essere non veloce (non sarebbe un aspetto positivo), ma sicuramente spedita ed efficace.
Cosa si può dire alla conclusione delle testimonianze delle parti civili, ovvero delle persone offese dall’evento, che hanno perso parenti o amici, quei 309 morti indimenticabili? Si può affermare, riassumendo, che è stato confermato ad abundantiam il conceto dal mancato allarme e delle dichiarazioni tranquillizzanti per la popolazione. Lo sciame sismico c’era da mesi (cominciò nel dicembre 2008), e a marzo divenne incalzante: scosse sempre pià frequenti e forti. Popolazione terrorizzata. Autorità mute, assenti, elusive, e scienziati che finirono con l’affermazione: uno sciame scarica energia. La gente stia tranquilla, è improbabile che vi sia un evento severo. Invece ci fu. Altri scienziati (il CNR per esempio) avevano prodotto dati secondo i quali le probabilità di un forte sisma erano del 29%. Uno scienziato russo autorevole nega, oggi, ma anche ieri lo faceva, la teoria dello scarico di energia. E poi c’è la storia sismica aquilana. C’è una città in centro tutta a rischio, pericolante, insicura, ma nell’indifferenza di tutti. Ci sono dati degli anni scorsi, quando autorevoli sismologi parlavano di un “ritorno sismico” entro qualche anno (l’allarme risale al 1997). Ci sono studi sulla forte accelerazione sismica di parte del territorio del centro. Ci sono carte, relazioni, documenti insabbiati o lasciati nei cassetti. Ci sono 309 bare, migliaia di feriti, migliaia di persone psicolese, danni per miliardi euro, una città distruttra che non risorge ma produce solo indecorose liti tra istituzioni. Ecco cosa c’è.
Il processo va avanti e la CGR deve solo rispondere del mancato allarme prima del 6 aprile, di aver rassicurato. Di tutto il resto non risponderà mai nessuno.


14 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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