Albano resta alla guida dei G.D.
L’Aquila – Primo congresso della federazione provinciale dei Giovani Democratici. I delegati provinciali, eletti nei congressi di circolo tenutisi nei giorni scorsi, alla presenza di numerosi ragazzi fra militanti e simpatizzanti, hanno confermato all’unanimità alla guida della giovanile provinciale Stefano Albano, 23 anni, foto, studente di Giurisprudenza.
Albano, che era già stato eletto segretario provinciale per il primo mandato nel febbraio del 2009, intraprende così il secondo mandato. Comincia infatti la sua relazione proprio facendo un bilancio dei tre anni di lavoro trascorsi: “Ricordo come 3 anni fa fossimo in pochi a dare vita ai Giovani Democratici in questa provincia, mentre con orgoglio vedo oggi
un’organizzazione giovanile numerosa, strutturata e presente sul territorio, la più forte di questa nostra provincia. Questi anni sono stati per noi un’intensa fase costituente di fatto. Da oggi però incomincia il cammino per lavorare su quanto costruito finora”. Albano ha proseguito citando le iniziative promosse, fra tutte la scuola nazionale dei Giovani Democratici svoltasi all’Aquila nel dicembre 2010 che ha portato all’Aquila più di 200 ragazzi da tutta l’Italia, accompagnati in zona rossa perchè potessero vedere con i propri occhi il ‘miracolo berlusconiano’, e raccontare la verità una volta tornati nei loro territori. “Molti di questi giovani democratici – racconta Albano – ci hanno poi invitato nelle proprie città per raccontare la verità sulla ricostruzione, un piccolo ma importante contributo di controinformazione alla mistificazione mediatica berlusconiana”. Roma, Bari, Milano, Modena, Firenze, Reggio Emilia, Frosinone, Prato sono alcune delle tappe del tour dei GD aquilani. Il tema del congresso è impegno, inteso soprattutto come impegno generazionale. “Trovare oggi una platea così numerosa di ragazzi che si riunisce da tutta la provincia – ha sottolineato Albano – per discutere di problemi e di possibili soluzioni è
cosa rara e preziosa vista la situazione odierna. E’ infatti preoccupante la questione generazionale in questo territorio. La nostra generazione è in Italia la prima a stare peggio dei propri genitori. Noi siamo quelli del precariato e dei mutui, ormai l’unico vero ammortizzatore sociale in italia per i giovani è la famiglia. Se hai una famiglia che può sostenerti nel percorso di studio e nell’ingresso nel mondo del lavoro bene, altrimenti molte porte ti saranno chiuse in partenza. Questo in provincia dell’Aquila è molto amplificato”.
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