Delitto Fadani, tutti condannati


L’Aquila – (Foto: momenti della sommossa popolare ad Alba contro i rom, all’indomani del delitto Fadani) – LA DIFESA RICORRERA’ PER CASSAZIONE – Non trent’anni, come aveva chiesto la Procura generale, ma dieci anni e 4 mesi ciascuno presumibilmente per omicidio preterintenzionale ai tre giovani accusati del delitto Fadani ad Alba Adriatica, novembre 2009. La pena è stata inflitta oggi dalla corte d’assise d’appello ad Elvis e Danilo Levakovic, e Sante Spinelli. In primo grado, 10 anni di condanna erano stati comminati soltanto a Elvis. Inasprite dunque le pene, ed estesa la sentenza di responsabilità a tutti coloro che parteciparono alla brutale notte di Alba, in pieno centro. Si è trattato di un omicidio preterintenzionale e non volontario, ma anche di un’azione commessa da tutti e tre gli imputati. Il commerciante Emanuele Fadani – secondo una nuova perizia illustrata questa mattina da un medico legale convocato dalla corte nella precedente udienza – fu colpito a pugni e riportò lesioni sia alla testa, sia in altre parti del corpo. Brutali colpi infertigli, che ne causarono la morte: non volontà di uccidere, la molta violenza nella colluttazione nata per motivi banali. la sentenza è stata accolta con soddisfazione dalle parti civili e in particolare dalla madre di Fadani, un commerciante noto e stimato ad Alba Adriatica. Dopo la sua morte in città si ebbe una sommossa popolare contro i numerosi rom che risiedono ad Alba, con incidenti e incendi. La gente chiedeva giustizia e una severa punizione.
Ma non è comunque finita qui. Gli accusati hanno diritto ad un terzo grado di giudizio, come tutti. L’avvocato difensore dei tre rom, Piergiuseppe Sgura, ha annunciato che presentera’ ricorso in Cassazione. “La Corte ha tempo 90 giorni per depositare le motivazioni della sentenza – dice il legale di fiducia dei Levakovic e di Spinelli- dalla quale comprenderemo il ragionamento seguito dal collegio. Suppongo che abbiano considerato il concorso morale nell’omicidio preterintenzionale e non quello materiale, ma lo capiremo leggendo la sentenza. Per i miei assistiti non e’ stato disposto il trasferimento in carcere non essendo stato ravvisato l’omicidio volontario”. Alla famiglia Fadani e’ stata assegnata una provvisionale. Al processo erano presenti l’amico di Emanuele Fadani, Graziano Guercioni che il giorno dell’assassinio del commerciante si trovava in sua compagnia, i parenti piu’ stretti del commerciante ucciso ed i coniugi De Meo, il cui figlio Antonio, nell’agosto del 2009 a Martinsicuro venne ucciso a pugni per futili motivi da due rom minorenni condannati in secondo grado ad otto anni ciascuno.


13 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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