Dopo mesi la cig riprende a salire
Pescara – (di Roberto Campo, UIL Abruzzo, foto) – Anche in Abruzzo la cassa integrazione a inizio 2012 ha ripreso a salire, sia pure non nella quantità media nazionale (Italia +49,1; Abruzzo +41,9 febbraio su gennaio). Il dato nazionale è in crescita anche nel confronto tra febbraio 2012 e febbraio 2011 (+16,8), mentre in Abruzzo la situazione era peggiore un anno fa (-6,5 febbraio 2012 rispetto a febbraio 2011). Va però osservato che il nuovo picco interrompe una discesa della cassa integrazione in Abruzzo che durava da mesi, e che stava riportando la nostra regione a valori medi dopo che nel 2009-2010 era stata tra le regioni più colpite dalla crisi. Va inoltre notato che mentre in Abruzzo, regione industriale, l’impatto della crisi è stato più simile a quello verificatosi nelle regioni industriali del Nord che non nel Centro e nel Sud, oggi il Nord si riprende relativamente meglio dell’Abruzzo e il nuovo picco della cassa è al Nord meno alto (+35,4) che nella media nazionale e in Abruzzo. Un’analisi più approfondita dei dati suggerisce che ciò dipenda soprattutto dalla debolezza dell’economia interna e soprattutto delle sue componenti non industriali. Una prova aggiuntiva, se mai ce ne fosse bisogno, che non basta il rilancio dell’export per uscire dalla crisi, ma bisogna trovare il modo di far crescere i consumi interni. Da qui, l’attualità della questione fiscale per ridare un po’ di fiato alle retribuzioni dei lavoratori e dei pensionati.
Il bisogno crescente di ammortizzatori nel settore commercio
Tra gli utilizzatori della cassa integrazione, cresce in Abruzzo, più che nella media nazionale, la componente del commercio e dell’artigianato (700.000 ore richieste contro il milione e 300mila dell’industria, pari a più della metà, mentre il dato nazionale è di 21 milioni di ore commercio/artigianato contro 54 milioni dell’industria). A livello regionale, il settore protagonista del nuovo balzo in avanti della richiesta di cassa integrazione in Abruzzo è il commercio (+179,1 febbraio sui gennaio 2012, a fronte di un +25,2 dell’industria). A livello provinciale, Chieti e Teramo si caratterizzano per la forte componente industriale della richiesta di cassa, mentre a Pescara la componente commercio/artigianato si porta a ridosso dell’industria, con 79.000 ore richieste a fronte di 95.000 dell’industria.
Cresce la cassa in deroga
Stiamo andando verso la terza vetta di utilizzo della cassa in deroga dalla sua introduzione. Il picco più alto a livello nazionale si è registrato a metà 2010; il secondo, nella primavera 2011; il terzo si sta formando proprio a inizio 2012. In Abruzzo, ben il 46% della richiesta di cassa integrazione a febbraio 2012 è in deroga, con un picco a Pescara. La cassa integrazione in deroga è stata fondamentale nell’arginare la crisi. In Abruzzo, la cassa in deroga ha protetto 7.769 persone (1.422 nel “cratere” e 6.347 nel resto della regione), cui vanno aggiunte 2.800 mobilità in deroga. Nella cassa in deroga a livello nazionale, il settore commercio è un utilizzatore quasi al livello del settore industriale, e l’artigianato non è lontano. In Abruzzo, il commercio è il primo utilizzatore della cassa in deroga, con 561.142 ore richieste, a fronte di 292.180 del settore industria (cui aggiungere 21.784 ore dell’edilizia) e di 112.179 dell’artigianato.
Messaggio per il Ministro Fornero: passare nel cuore della crisi dalla cassa integrazione a forme di indennità di disoccupazione che deresponsabilizzano le imprese e recidono il legame tra lavoratori e aziende può essere estremamente pericoloso e distruttivo. Il problema che dobbiamo affrontare non è una crisi da mancate ristrutturazioni aziendali, ma una crisi da crollo della domanda. La priorità deve essere contrastare la recessione e cercare di favorire una ripresa della crescita.
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