Delitto Rea, in corso udienza – La folla inveisce e una donna urla: “Devi morire”
Teramo – Udienza a porte chiuse al tribunale di Teramo, per il delitto Rea. Al suo arrivo, Salvatore Parolisi è stato accolto da alcune persone che hanno inveito contro di lui. C’erano alcune decine di persone che hanno urlato e insultato il militare, che arrivava in un furgone della Polizia penitenziaria. Una donna ha gridato più volte: “Devi morire”. L’udienza preliminare nella quale il gup Marina Tommolini dovra’ decidere se giudicare Salvatore Parolisi con il rito abbreviato o in Corte D’Assise è cominciata a mezzogiorno.
La prima istanza e’ stata presentata dai legali dell’imputato accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile scorso. Il suo corpo venne rinvenuto due giorni piu’ tardi nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto. Come chiesto dai legali dell’imputato, che si e’ sempre dichiarato innocente, il rito abbreviato deve essere subordinato ad una superperizia sull’ora della morte della donna. Se sarà concesso il rito abbreviato, il caporalmaggiore dell’Esercito usufruirà di uno sconto di pena di un terzo. Per i reati ascrittigli, omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere, la pena massima e’ l’ergastolo. Quella ridotta potrebbe quibndi essere di trent’anni.
I legali della famiglia Rea chiedono il rito immediato di fronte la Corte d’Assise, che si celebrerebbe a Teramo e successivamente, in caso di ricorso in appello, a L’Aquila in corte d’assise d’appello.
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