Fitti ateneo, fiducia nella magistratura

L’Aquila – (di Pierluigi Beomonte Zobel e Sergio Tiberti, foto) – Alla luce delle dichiarazioni presenti sugli organi di stampa, in merito alla vicenda che vede indagati il Rettore Di Orio e l’ex Direttore Amministrativo Del Vecchio, intendiamo confermare, come componenti del CdA dell’Università dell’Aquila, la nostra piena fiducia nell’operato della Magistratura, confidando che si faccia piena luce sulle vicende legate agli affitti universitari del post terremoto.
In relazione alla preoccupante notizia, diffusa dagli organi di stampa, che il Rettore si accinge lunedì a fare comunicazioni alla stampa in merito alla vicenda-affitti per la quale risulta indagato, riteniamo opportuno che, nel rispetto della Magistratura, gli indagati si astengano dal rilasciare dichiarazioni alla stampa su una inchiesta in atto. Il Rettore, con questo suo atteggiamento, trascina l’intera Istituzione Universitaria in una grave vicenda giudiziaria.
Nel merito della locazione del capannone ex-optimes è opportuno ricordare che prima della stipula del contratto, avvenuta il 15 luglio 2009, all’interno degli organi di governo presieduti dal Rettore con la presenza attiva del Direttore Amministrativo (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione), emersero delle perplessità sull’importo abnorme del canone (oltre 1.900.000 Euro annui) e sulla sua eccessiva durata (6 anni senza una clausola di rescissione). Fu anche sottolineata l’importanza della acquisizione preventiva della valutazione di congruità del canone e la necessità di convocare le commissioni competenti per discutere l’articolato contrattuale. Purtroppo queste sollecitazioni non ebbero alcun effetto, visto che si arrivò alla firma del contratto di affitto senza la autorizzazione del Consiglio di Amministrazione, anche se il Rettore dichiarò allora che, come è prassi, avrebbe portato il contratto di affitto in approvazione alla seduta successiva. Nella seduta successiva del CdA effettivamente il contratto di locazione fu portato in discussione, ma era già stato firmato e registrato.