Il preside Foscolo sulla sede di Ingegneria
L’Aquila – Il prof. Pier Ugo Foscolo (foto) preside di Ingegneria scrive: “Come più volte, e in più occasioni, ribadito, la sede provvisoria della Facoltà di Ingegneria in via Campo di Pile ha consentito il tempestivo inizio delle attività didattiche nel mese di Ottobre 2009, dopo che il 6 Aprile Ingegneria aveva perso per intero la propria sede istituzionale e nell’intervallo Aprile-Ottobre 2009 aveva continuato la propria attività amministrativa in un container, e didattica in varie localizzazioni, grazie all’ospitalità di enti diversi.
Stante l’obiettivo fissato dalle autorità comunali, regionali e nazionali di non allontanare dall’Aquila il sistema della formazione scolastica e universitaria, considerato inalienabile per la ripresa della vita stessa della città , era apparso subito chiaro che non sarebbe stato facile trovare una sede adeguata per la Facoltà di Ingegneria, forte di 150 docenti e 5000 studenti iscritti (tanti sono attualmente; erano 6000 prima del sisma), e l’argomento fu materia di incontri, purtroppo non risolutivi, tra il Prefetto, il Sindaco, il Presidente della Regione e della Provincia, le autorità accademiche. Queste ultime (tra le quali era presente anche il Preside della Facoltà di Ingegneria) arrivarono a chiedere anche la requisizione di locali idonei, ma da parte delle autorità competenti non si ritenne che ricorressero le condizioni per operare in questa direzione.
La soluzione che fu trovata, a seguito di numerose e approfondite ricerche, apparve all’epoca l’unica praticabile dal punto di vista temporale (inizio anno accademico ad Ottobre 2009) e logistico (superficie dei locali, collocazione nel tessuto cittadino, sicurezza statica e dinamica degli edifici, disponibilità di aree di parcheggio, etc.), e tale si rivela ancora oggi, a 3 anni dal sisma, con la assoluta mancanza di soluzioni alternative confrontabili nel perimetro della città dell’Aquila.
Si esprime pertanto l’auspicio che le esigenze e i vincoli di natura temporale e dimensionale brevemente richiamati in questa nota siano tenuti in debito conto, e che le gravi difficoltà del terremoto e le conseguenze oggettive che ancora patiamo siano adeguatamente considerate nelle vicende in corso”.
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