Rifiuti, emergenza come uno scandalo


Pescara – LEGAMBIENTE: SITUAZIONI DENUNCIATE INUTILMENTE DA ANNI – «L’emergenza rifiuti che trova il suo epilogo in questi giorni era del tutto prevedibile ed è stata denunciata da Legambiente Abruzzo per anni, ma è ricaduta puntualmente nella totale indifferenza di tutti». Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente, non ha mezzi termini sulla condizione alla quale si è arrivati oggi.
«Non ci voleva molto a capire che una gestione dei rifiuti caratterizzata esclusivamente dall’uso della discarica non poteva che finire in emergenza: la domanda che ci si pone è: perchè tutto questo? La risposta è molto semplice: gli interessi politici, amministrativi e imprenditoriali costituiti intorno alla gestione dei rifiuti sono stati indirizzati solo verso l’uso dello smaltimento finale in discarica. Questa alleanza di interessi che vede il ruolo del pubblico rinunciatario ci ha condotto ad una emergenza che è pari solo a quella della sanità».
Secondo la denuncia di Legambiente, la vicenda dei rifiuti è come un film già visto: «Per colpa dei ritardi dovuti ad un sistema monopolistico che si è affermato in questo settore – prosegue Luzio Nelli – non è stato dato spazio ad un’altra imprenditoria capace di investire sugli impianti per il trattamento, riuso e riciclo di materiali provenienti dalla raccolta differenziata».
L’ultimo Piano poneva obiettivi chiari sui percorsi, tempi e risorse per una corretta gestione integrata dei rifiuti, tanto da avere il sostegno e il contributo della nostra associazione nella sua realizzazione anche perchè prevedeva il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata. Purtroppo, pur essendo valido, non è decollato a causa dei ritardi da parte dei consorzi e dei Comuni nell’investimento in impianti necessari a sottrarre i rifiuti alla discarica e anche per gli interessi prevalenti nel passare dalla discarica all’inceneritore. Legambiente Abruzzo condivide il processo integrato dei rifiuti e prevede anche l’incenerimento, ma solo dopo aver raggiunto la percentuale stabilita di raccolta differenziata. Pertanto ritiene non coerente, nei confronti dell’ambiente e dei cittadini, voler risolvere il problema con l’uso di discariche o inceneritori: bisogna rimuovere le cause che portano al blocco di una gestione efficacia dei consorzi e favorire i presupposti per una corretta e trasparente competitività delle imprese rompendo i monopoli esistenti. L’esperienza nel settore della raccolta differenziata ci insegna che è possibile recuperare rifiuti con percentuali altissime (80%) riducendo l’uso della discarica e creando posti di lavoro.


10 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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