Punta Penna, stretta decisiva


Vasto – Scrive il comitato cittadino per la tutela del territorio: “1. Un danno certo. La crisi dei mercati internazionali sta producendo i suoi effetti anche sul nostro angolo di mondo. Il futuro di Punta Penna è a una stretta decisiva. Un intero ciclo industriale, iniziato da oltre cinquant’anni, sembra essersi concluso. E il nuovo, per come si profila dinanzi a noi, non promette niente di buono.
È evidente a tutti che gli impianti in procinto di arrivare a Punta Penna –un cementificio, un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi, tre centrali a biomasse (quelle di Puccioni sono due)- non solo alla città non darebbero nulla, ma anzi toglierebbero molto. È evidente la loro incompatibilità con l’agricoltura, con il turismo, con gli impianti di trasformazione alimentare di qualità presenti nella zona. Per non dire del peggioramento complessivo della qualtà ambientale –a cominciare da quella dell’aria- che di certo ne verrebbe.
Se poi si considera il luogo dove questi impianti dovrebbero sorgere, a ridosso di una riserva naturale così bella e così amata dai vastesi, allora il quadro che si delinea è completo. Ed è un quadro di totale insensatezza: la città dovrebbe barattare quanto ha di meglio in cambio di un danno certo.

2. La difesa di un bene comune. Non stupisce dunque che questi progetti, uno per uno e nell’insieme, abbiano incontrato l’opposizione compatta di tutta la popolazione, a cominciare dagli imprenditori locali. Stupirebbe semmai il contrario. La contrapposizione tra ambientalismo e sviluppo, un logoro modello giornalistico, se mai ha avuto corso in questo caso è del tutto fuori posto. Non si tratta qui di accettare o rifiutare uno sviluppo per quanto ipotetico: si tratta della difesa di un bene comune, il territorio, da investimenti speculativi che a beneficio di pochissimi arrecherebbero un danno economico e ambientale certo a tutta la popolazione.

3. Una Delibera per il prossimo Consiglio comunale. Di fronte a un rischio così grave la classe politica locale nel suo insieme, spiace dirlo, non si sta di certo dimostrando all’altezza. Condizionata dall’esigenza prioritaria di preservare i suoi equilibri interni, da conflitti di interesse (talvolta clamorosi), da personalismi di varia natura, la risposta della classe politica locale è stata sino ad ora debole e confusa. Il Consiglio comunale dello scorso 10 gennaio, che ha votato su quattro diverse mozioni (tra cui due, della stessa maggioranza, tra loro contraddittorie) ne è stato un esempio palese. Questo, nell’interesse comuna della città, non deve più ripetersi.
Il Comitato Cittadino per la Tutela del Territorio, consapevole di farsi portatore di una istanza condivisa dalla grande maggioranza dei vastesi, chiama il Sindaco, le forze politiche presenti in Consiglio comunale, i singoli Consiglieri, a pronunziarsi su una sola Delibera, quella che presentiamo oggi: una Delibera efficace, perfettamente attuabile, che semplicemente porterebbe il Comune di Vasto ad esercitare le sue giuste prerogative nelle sedi competenti.
Chiediamo ai Consiglieri comunali di farsene firmatari (sarà depositata all’ARCI dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 fino a martedì) e di portarla in votazione al prossimo Consiglio comunale. Chiediamo anche che, come imporrebbero sia lo Statuto comunale che una elementare considerazione di opportunità, il Consiglio si tenga prima del prossimo 22, giorno in cui verrà discusso il ricorso presentato al TAR.
I politici locali devono sapere che su questo tema il loro operato è sotto gli occhi di tutta la città”.


10 Marzo 2012

Categoria : Dai Lettori
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