Emergenza rifiuti, a chi conviene? Colle Cese chiude, lo sapevano tutti
Pescara – LANCIANO NON VUOLE PATTUME PESCARESE A CERRATINA – LA REGIONE PROPONE UN TAMPONE CON QUATTRO SITI FINO A DICEMBRE – Ancora una volta l’impressione è nitida: a qualcuno conviene che si giunga sempre con l’acqua alla gola all’emergenza. Stavolta è quella dei rifiuti pescaresi, che minacciano di portare la città a livelli napoletani. Tutti sapevano tutto da molto tempo, ma si arriva con il fiatone a cercare soluzioni e a mobilitare la politica per indurre i sindaci a più miti consigli: è capitato con il sindaco di Chieti. Un metodo di gestione dell’ordinario, perchè i rifiuti sono un problema ordinario e quotidiano, che puzza di politica malaccorta e pasticciona lontano un miglio.
LA REGIONE – Secondo notizie di questa mattina, la Regione avrebbe indicato quattro siti (Sulmona, Cupello, C hieti, Lanciano) per il deposito di modeste quantità di pattume, reperendo spazi sufficienti fino a tutto il 2012. Non certo una soluzione, ma l’ennesimo tampone, che, come tale, poteva essere preparato da tempo e non all’ultimo momento. Ritardi, perchè? Scaricabile immediato: colpa di enti, consorzi, burocrazia, che hanno tardato, rallentato cincischiato. Come sempre. La Regione (Chiodi e Di Dalmazio) rifiuta ipotesi di scenari napoltani, parla di allarmismo, ricorda che una soluzione verrà solo quando ci sarà l’impianto di Città S.Angelo, o sarà utilizzabile una discarica ad Atri. Insomma, domani. L’oggi è sempre una colpa degli altri. Se qualcuno da qualche parte tardava e pasticciava, la Regione e il sindaco di Pescara dov’erano? Non sapevano? Se è così, sono in colpa almeno tanto quanto chi ha tardato e ostacolato.
CONFCOMMERCIO – “Due gravissimi problemi, sotto gli occhi di tutti, investono Pescara, con pericolose e gravissime ripercussioni sulla collettivita’ dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Lo dice la Confcommercio “L’ultima in ordine di tempo – fa presente l’associazione – e’ l’emergenza rifiuti scaturita dall’imminente chiusura della discarica di Colle Cese e dalla difficolta’ di reperire siti alternativi. Prendiamo atto della soluzione tampone individuata dalla Regione Abruzzo, ma ci chiediamo se, cosi’ come in tante altre occasioni, non ci si poteva pensare prima, quando all’orizzonte incombe il rischio che nella nostra citta’ possa riproporsi la drammatica situazione verificasi nei mesi scorsi a Napoli.
Non capiamo – osserva la Confcommercio di Pescara – perche’ le iniziative politiche e amministrative finalizzate alla risoluzione del problema si stiano attivando solo oggi, proprio a ridosso dell’emergenza, visto che era noto da anni che la capacita’ della discarica di Colle Cese andava ormai esaurendosi. Cio’ che ci indigna e’ la colpevole inerzia delle istituzioni competenti, che non sono riuscite, pur avendo a disposizione un considerevole lasso di tempo, ad individuare una soluzione definitiva. Non sappiamo se le responsabilita’ siano da attribuire alla Regione o alla Provincia, per non aver saputo redigere un Piano Rifiuti in grado di risolvere la questione, ma cio’ che maggiormente ci stupisce e’ anche il silenzio dei rappresentanti delle forze politiche pescaresi. Diversi sono infatti i consiglieri e gli assessori delle Amministrazioni Provinciale e Comunale di Pescara che ricoprono cariche all’interno del Consiglio regionale; ciononostante, non ci sembra di aver mai riscontrato un intervento di questi ultimi per evidenziare la pericolosa situazione che oggi si rivela in tutta la sua gravita’. Fra l’altro – prosegue Confcommercio – ci si permetta una riflessione: la nostra citta’ si e’ fatta carico di accogliere oltre 130.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla zona di Teramo. Viene lecito allora domandarsi: dov’e’ finita la solidarieta’? Perche’ non riscontriamo analoga disponibilita’ da parte di altri Comuni abruzzesi? Stupisce – conclude l’associazione – anche il silenzio del primo cittadino Albore Mascia, che avremmo voluto vedere battersi in prima linea per sollecitare presso le sedi competenti tutti gli interventi possibili per la soluzione della problematica in oggetto”.
LANCIANO – No all’ipotesi di dirottamento dei rifiuti pescaresi nella discarica di Cerratina di Lanciano. E’ quanto dichiara in una nota il consigliere comunale capogruppo della lista civica Rinnoviamo Lanciano, Giacinto Verna, preoccupato dalla possibilita’ che una parte dei rifiuti del territorio pescarese potrebbe confluire nella discarica frentana in vista della chiusura dell’impianto di Colle Cese di Spoltore. “Non puo’ essere ancora Lanciano – sottolinea Verna – ad accollarsi quest’onere, come sembra la Regione potrebbe decidere. L’impianto frentano a mala pena riesce a soddisfare le esigenze dei comuni soci del consorzio, figuriamoci come possa assorbire anche il pattume extraconsortile”. Cerratina e’ la discarica piu’ grande d’Abruzzo e serve i 53 comuni che facevano parte del Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti Lanciano, oggi Eco.Lan. spa, proprietaria della discarica, mentre la gestione e’ dell’Ecologica Sangro. “La situazione precaria del sistema di stoccaggio dei rifiuti abruzzesi – aggiunge il rappresentante della lista civica – era nota da anni, ma la classe politica regionale non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse alla condizione odierna di emergenza. Nessuna programmazione seria e’ stata formulata in questi anni e si procede a lume di naso e sempre in emergenza. Lanciano e il comprensorio intero non possono accettare questo ulteriore schiaffo, non abbiamo alcuna intenzione di essere trattati come “discarica d’Abruzzo” e faremo tutto quanto in nostro potere per impedire questa ennesima penalizzazione da parte della politica regionale”.
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