Il soccorso che si paga…


L’Aquila – Franco Taccia scrive: “Gentile Direttore, ho letto sul Suo Giornale che ill commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi – governatore della Regione Abruzzo- ha disposto un trasferimento fondi pari a 3, 64 milioni di euro a favore del Ministero della Difesa per le attivita’ “di soccorso, vigilanza e protezione degli insediamenti” prestate dall’esercito italiano nel periodo dicembre 2010/agosto 2011.
Lira piu’ lira meno, anche se c’è l’euro, si tratta di circa 10.000 euro al giorno, una cifra mostruosa.
Per chi l’avesse dimenticato, a L’Aquila il 6 aprile 2009 c’è stato un terremoto (di intensita’ maggiore rispetto a quella “ufficializzata”) che ha massacrato la citta’, ucciso centinaia di persone e distrutto il tessuto sociale.
Che lo Stato abbia speso soldi a causa del terremoto è normale, visto cher spende miliardi per opere che durano decenni e non vengono neppure completate, ma, trovo allucinante che la regione Abruzzo, cioe’ L’Aquila e gli Aquilani paghino allo Stato per un intervento di soccorso conseguente ad una catastrofe del genere.
Magari adesso uscira’ un comunicato che parlera’ di partite di giro, di fondi accantonati, di stanziamenti previsti , bla bla bla.
Io saro testardo, forse anche ottuso ma penso che tutto il denaro che circola nel Paese, quindi anche nella Regione, quindi anche nel Ministero della Difesa, esce dalle tasche del contribuente e che quei 3milioni,64 potevano e dovevano essere spesi diversamente.
Mi dica che sbaglio, La prego!
Se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere pensando al conto che, se tanto mi da tanto, presentera’ il Ministero per la Difesa all’Afghanistan per l’intervento militare italiano che li dura da anni o alla Libia per il soccorso ai poveracci arrivati a Lampedusa o al Comune di Genova dove l’alluvione ha determinato l’invio di aiuti”.
(Ndr) – Come ha scritto lei, se non fosse una tragedia, ci sarebbe da ridere. E non è il solo aspetto degli ultimi tre anni trascorsi che suscita il riso, amaro, magari, ma pur sempre riso. O ghigno, faccia lei.


08 Marzo 2012

Categoria : Dai Lettori
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