Torni il piano Marshall


L’Aquila – (Immagini: Cialente e i manifesti del piano Marshall con gli aiuti americani) – Come nel dopoguerra, per l’area devastata e depressa dell’Aquila occorre una sorta di piano Marshall. Ne è convinto il sindaco Massimo Cialente, che ha inviato una lettera, in cui sollecita interventi normativi in favore del Comune, al premier Mario Monti, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al ministro per la Coesione, con delega alla Ricostruzione dell’Aquila, Fabrizio Barca, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricala’ e all’ex sottosegretario Gianni Letta.
Il primo cittadino avanza, in particolare, una serie di proposte di deroga alle normative vigenti in materia di enti locali e bilancio. “La situazione al Comune dell’Aquila – scrive Cialente nella nota – e’ assolutamente insostenibile. Abbiamo attualmente solo 383 dipendenti, pochissimi dei quali con ruoli apicali e di coordinamento. Siamo inoltre nell’impossibilita’ di procedere ad ulteriori assunzioni, poiche’ il personale del Comune viene sommato, ai fini del piano delle risorse umane, a quello delle societa’ partecipate. Tutto cio’ rende impossibile, ripeto impossibile – sottolinea il sindaco – far fronte al carico di lavoro complessivo post sisma, in clima da vero e proprio dopoguerra. Non vi e’ settore comunale che non abbia a rispondere alle esigenze dei cittadini, che si sono moltiplicate in maniera esponenziale.
Torno a pregare il Governo di derogare l’obbligo di abbattimento, rispettivamente del 20 e del 50 per cento, delle previsioni di spesa per le annualita’ 2011 e 2012 rispetto a quelle sostenute nel 2009. In quell’anno, infatti, e’ come se il Comune dell’Aquila non fosse affatto esistito, privo, pertanto, di capacita’ di spesa. Vi e’ stata infatti – ricorda Cialente – una gestione totalmente a carico della Protezione civile. In questi anni sia io che gli assessori comunali abbiamo persino dovuto sostenere personalmente le spese di rappresentanza e quelle di missioni. Chiedo pertanto che la riduzione di spesa venga calcolata rispetto alle annualita’ 2007 e 2008, quando si viveva in una lontana e meravigliosa normalita’. In altre parole – prosegue il sindaco – chiediamo una sorta di piano Marshall normativo poiche’ altrimenti, come Comune, siamo praticamente ingessati. Abbiamo gia’ pagato e paghiamo un prezzo terribile, dal momento che i cittadini fanno fatica a comprendere, e per noi stessi e’ difficile spiegare, le difficolta’ della macchina comunale, le sue mancanze e i suoi ritardi. Una volta, poi, conosciute le cause normative alla base dei problemi, i cittadini mi rimproverano, e ci rimproverano come amministrazione, di non aver fatto abbastanza per convincere il Governo, sinora sordo ad ogni mio appello, a modificare norme difficili da spiegare e impossibili da giustificare”.


08 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
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