Il mistero del DDT
Pescara – (di Guerino Testa, commissario per il dragaggio del porto) – L’ISPRA NON RISPONDE, POSSIBILE RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI – Pare impossibile, ad oggi, sapere se nella darsena del porto commerciale di Pescara ci sia o meno il Ddt. L’Ispra, che il 13 gennaio scorso si è impegnata a fornire un giudizio rapidissimo a riguardo come organo super partes, non si è ancora pronunciata definitivamente a riguardo e nei giorni scorsi si è rivolta all’Istituto superiore di sanità per effettuare un nuovo esame del materiale della darsena stessa. Il mistero sul Ddt, se così lo vogliamo definire, è ancora fitto, e come commissario straordinario del dragaggio mi trovo nel mezzo di una disputa tecnico-scientifica che appare non solo incomprensibile ma anche assurda e che sta generando un inaudito prolungamento dell’attesa. Il dilatarsi dei tempi genera, a sua volta, problemi a non finire. A rimetterci sono la marineria, gli operatori commerciali e l’intero indotto a cui continua ad andare tutta la mia solidarietà e la mia comprensione nella consapevolezza, però, che ho lavorato e sto lavorando quotidianamente e ininterrottamente nel pieno rispetto della legge e delle procedure, supportato da tutti gli enti pubblici deputati ad esprimersi in questo delicatissimo ambito e seguendo pedissequamente le indicazioni di Arta, Ispra, Ministero dell’Ambiente e Protezione civile e, ovviamente, sulla scia di una ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. In questa fase, considerata la mancanza di chiarezza su chi ha sbagliato cosa, e preso atto del fatto che non si riesce a chiarire se il Ddt sia o meno presente nella darsena commerciale per poi procedere con il dragaggio, sto prendendo in considerazione la possibilità di presentare una relazione circostanziata alla Corte dei Conti per valutare il danno erariale provocato da questa vicenda inenarrabile e far emergere eventuali responsabilità . Non si può dimenticare, infatti, che tutto il lavoro svolto fino ad oggi dovrà essere liquidato. Ultimo dato: domani, a Roma, è stata convocata l’ennesima riunione tecnica. Era stata fissata per il 13 marzo ma ho chiesto di anticiparla perché non c’è assolutamente più tempo da perdere. Uno spirito che tutti dovrebbero condividere.
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