Caro preside, vattene in pensione…


L’Aquila – Ci sono strani modi per “liberarsi” di benemeriti e valenti dirigenti, per il Governo italiano. Da qualche tempo, la direzione scolastica regionale – evidentemente su richiesta di Roma – tenta di liberarsi dei dirigenti scolastici, impugnando … la penna. Ad una sessantina di presidi (così si chiamavano un tempo quelli che oggi si definiscono dirigenti scolastici) in tutto l’Abruzzo sono giunte lettera in cui, in buona sostanza, si chiede la scelta del pensionamento. Il messaggio riguarda tutti i dirigenti che hanno almeno 40 anni di servizio, e fin qui non ci sarebbe niente da eccepire. Il fatto sul quale discutere, fanno notare alcuni presidi, è molti dei dirigenti hanno sì 40 anni di servizio, ma non ancora l’età per la pensione. Avendo cominciato prima la carriera, non sono ancora giunti al bivio della vita lavorativa rappresentato dall’anagrafe. Molti presidi pensano che alla fine si adatteranno e accoglieranno l’invito, mentre altri eccepiranno i loro diritti e si opporranno alle imperiose sollecitazioni. Pensione sì, certamente, ma quando sarà ora e non prima.
Una burocrazia avveduta e non cieca come la talpa si sarebbe preoccupata del problema, prevendolo e considerandolo con ipotesi di soluzione caso per caso. Non è avvenuto, almeno in Abruzzo, mentre risulta che in altre regioni il problema sia stato preso in considerazione. Mica tutti i dirigenti sono silenziosamente disposti a farsi rottamare prima del tempo. E con il pretesto di immettere negli organici forze nuove: occupazione al mondo della scuola. Ma i diritti?


07 Marzo 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.