Rotatoria fantasma e politica del muro
L’Aquila – LE PATATE BOLLENTI E LE ELEZIONI – Scrive Luigi Sgambati: “La rotatoria a Pettino si farà! Finalmente! Cialente ringrazia “l’assessore Lisi e il dirigente e i tecnici del settore Opere pubbliche, che hanno lavorato bene e in fretta”! Si comunica in pompa magna che la giunta ha approvato la “proposta di deliberazione”! Vale a dire che la rotatoria, ad oggi, ancora non è stata messa in programma: semplicemente si decide di “proporre” la deliberazione relativa alla realizzazione. Deve poi seguire la deliberazione del consiglio comunale, quindi l’emanazione del bando di gara, con il decorso dei necessari termini di legge, quindi la gara per l’affidamento dei lavori…
In sostanza, la patata bollente è lanciata lontano, oltre il muro delle elezioni. Ciò che importa è superare la tornata elettorale, quello che succede poi esiste solo nelle promesse. Verranno mantenute?
In ogni caso è un passo avanti. E di questo passo siamo tutti molto contenti. Certo, saremmo ancora più contenti se potessimo fidarci della nostra amministrazione comunale.
Di un’amministrazione, cioè, che prima accampa scuse di ogni tipo per non realizzare una rotatoria già progettata e per cui c’è già uno stanziamento di fondi pubblici; poi realizza uno spartitraffico “provvisorio” paragonabile al muro di Berlino; quindi, nonostante una raccolta di più di 3000 firme, depositate a maggio 2011, continua a sventolare una serie di problemi tecnici senza alcuna documentazione; infine, pressata dai cittadini, commissiona uno studio di fattibilità da cui risulta che – incredibilmente – la rotatoria non solo si poteva, ma si doveva fare!
Ovviamente, poi, con l’avvicinarsi delle elezioni, si cerca di placare la questione e raccattare consensi. E allora l’assessore Lisi, in un’intervista pubblicata sul Messaggero il 13 novembre, dichiara che i lavori per la rotatoria sono già stati appaltati! Quindi, messo alle strette dalle obiezioni sollevate dai promotori della raccolta firme, che hanno sentito puzza di frottole, dichiara in un’intervista sul Centro del 24 novembre 2011 che i lavori saranno a fine anno.
Ma purtroppo anche questa era una frottola: fino ad oggi i lavori non sono stati appaltati, anche perché sarebbe stato impossibile appaltare un’opera per cui mancava qualsiasi approvazione ufficiale.
Dopo tutto questo, a ridosso delle elezioni, cercano comunque di mettere il cappello sulla rotatoria che loro stessi hanno murato! Siamo sicuri ci sia da fidarsi?
Ma ammettiamo pure che la rotatoria, come tutti speriamo, venga realizzata entro l’estate. Questo non basta a dissolvere le ombre che avvolgono la questione. Poniamo allora alcune domande ai nostri amministratori.
Se la rotatoria si poteva fare, come dimostra lo studio di fattibilità commissionato dal Comune, perché non è stata fatta subito?
Se fosse stata costruita allora, si sarebbero potuti utilizzare a tal fine i fondi già stanziati a suo tempo nell’ambito del Piano di Emergenza per la Mobilità, poi dispersi in altri non ben identificati interventi: in base alla stima risultante dallo studio citato, almeno 600.000 € per la rotatoria sulla S.S. 80, oltre ai fondi stanziati per le altre due rotatorie su Via della Comunità Europea, tuttora incompiute.
Ma soprattutto, se fosse stata costruita allora, tutte le persone in transito per il quartiere si sarebbero risparmiati anni di inutili disagi. “L’intervento – ammette oggi il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente – è finalizzato a eliminare i problemi di traffico nell’area”, dimenticando che tali problemi li ha mantenuti per anni proprio lui.
L’altra ovvia domanda è: dove li prenderà i soldi il Comune?
E ancora, considerando che alla perdita dei fondi si devono aggiungere l’ulteriore spesa per la realizzazione del muro e i costi che si dovranno affrontare per la rimozione dello stesso, ci chiediamo: per tutti questi soldi che girano e girano intorno al fantasma della rotatoria senza il fulcro di una motivazione chiara e documentata (per quanto riguarda la costruzione del muro, anzi, abbiamo persino il dubbio che non esista alcuna progettazione né un provvedimento amministrativo che disponga la variante rispetto al precedente progetto) chi risponde? Chi ci garantisce che sono stati usati in modo ragionevole ed opportuno?
Tanto più che a farne le spese è sempre Pettino, uno dei quartieri più degradati della città. Simili somme sarebbero molto utili per realizzare quelle strutture essenziali per la convivenza civile che non possono continuare a mancare in un quartiere residenziale. Diciamolo chiaro, Pettino è il paradigma di un modo di amministrare la città, purtroppo risalente a ben prima del terremoto, di cui dobbiamo vergognarci tutti.
Se vogliamo rinnovare la nostra città e prendercene cura, dobbiamo staccare la spina alla vecchia politica. Una politica che si nasconde dietro un muro di bugie, approfittando della buona fede dei cittadini, i quali non hanno alcun modo di verificare personalmente la fondatezza di quanto viene detto per rassicurarli.
Chi fa parte di Appello per L’Aquila si propone innanzitutto di partire da questo: la trasparenza e la serietà. Niente bugie, niente scuse. Tutti devono sapere tutto, tutti devono potersi fare un’idea di come stanno le cose. Perché tutti devono partecipare.
Quella della rotatoria, se si farà, è una vittoria dei cittadini che si sono mobilitati contro l’inerzia di un’amministrazione comunale trincerata dietro un muro. Solo partecipando in prima persona, tutti noi, potremo cambiare, nel lungo periodo e senza facili illusioni, la nostra città”.
(Ndr) _ troviamo impagabile, nel contesto che pure è davvero risibile, l’affermazione secondo la quale si sarebbe lavorato “bene e in fretta”. Quando la politica non si accorge di avere la faccia come, diciamo, un fondo di bottiglia…
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