Per Lucio L’Aquila muta e immemore
L’Aquila – Lucio Dalla amava, è vero, tutto l’Abruzzo e trascorreva mesi alle Isole Tremiti , che sono pugliesi, ma si scorgono benissimo da Vasto. Per L’Aquila e per S.Stefano di Sessanio aveva però un particolare affetto. L’Aquila è rimasta muta alla sua morte, immemore e indifferente, e a molti questo è dispiaciuto. Anche al vostro cronista. Dalla partecipò alla Perdonanza aquilana, quando era sindaco Tempesta, e chi c’era ricorda una delle sue battute umoristiche. Disse di voler cantare per Celestino V, l’unico italiano importante dimessosi nella storia. In un’altra occasione, tenne con Morandi a Collemaggio un concerto memorabile, durante il quale espresse affetto per la città e per gli abruzzesi. Da tempo, l’artista frequentava S.Stefano di Sessanio, dove trascorse in allegria con la gente incontrata nell’alergo diffuso una notte di Capodanno. Sarebbe stato gentile e intelligente, da parte del Comune o della Provincia, o di ambedue gli enti, esprimere una parola di apprezzamento e di stima nei confronti del cantante. Non è avvenuto. Un’occasione persa per uscire dal grigiore della quotidianità , forse troppo attonita e distratta di fronte alle beghe della politica.
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