Gasdotto, chi beneficerà dell’opera?
L’Aquila – Il capogruppo in Regione di Alleanza per l’Italia Gino Milano, con un interpellanza , ha riportato l’attenzione in Consiglio regionale sul problema del gasdotto “Rete Adriatica”, progettato dalla Snam Rete Gas SpA e della annessa centrale di compressione prevista a Sulmona. Si tratta di due questioni – ha evidenziato il Consigliere regionale – su cui molti hanno scritto e detto senza ancora trovare una definitiva risposta alle domande cruciali che l’infrastruttura solleva: chi beneficerà dell’opera? Quali saranno gli impatti ambientali? Può il gasdotto attraversare la dorsale appenninica che è ad alto rischio ambientale, idrogeologico e simico? Quesiti – ha evidenziato lo stesso Milano – che non trovano risposte chiare né nei pareri del comitato Vas (valutazione ambientale strategica) né ai diversi livelli di responsabilità istituzionale. Tutto ciò nonostante sia stata approvata anche una risoluzione dallo stesso Consiglio regionale che impegna il Presidente della Regione a negare l’intesa con lo Stato sull’attuale progetto della Snam, a fermare ogni procedura autorizzativa in corso presso le strutture regionale e a richiedere subito l’istituzione di un tavolo nazionale per l’individuazione di una soluzione alternativa alla dorsale appenninica, così come richiesto anche dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore competente che ha risposto all’interpellanza, il capogruppo di API ha chiesto alla Giunta di assumersi le proprie responsabilità in particolare sulla centrale di compressione, che dovrebbe ricomprimere il gas per essere poi dirottato verso Nord, con un potenziamento della produzione attuale di 7 volte. Recenti studi – ha proseguito Milano – evidenziano i notevoli pericoli per la salute dei cittadini in ordine alla realizzazione di una tale centrale e poiché la Regione ha una competenza diretta in merito alla decisione finale non è più tollerabile, a questo punto, assistere a un ulteriore “spargimento di parole”. E’ giunto il tempo di dire ai numerosi comitati che difendono ambiente e salute nonché a tutti i cittadini interessati una parola chiara e definitiva e cioè che la centrale non si realizzerà né ora né mai nella città di Sulmona.
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