No scent of woman
L’Aquila – ALLE PRIMARIE NON SI AVVERTE PROFUMO DI DONNA – BEL MODO DI CELEBRARE L’8 MARZO… – Gestite come vogliono i partiti, indifferenti ai grandi cambiamenti che stanno susseguendosi in tutta Italia (l’ultimo a Palermo, risultato “politico” solo a L’Aquila con Cialente vittorioso), le primarie stanno rivelando il solito volto aggrinzito e mummificato. In più aggiungiamo che coincidono più o meno con l’8 marzo, che sarà come sempre solo retorica melassosa, niente di concreto. Si sguazza nell’inutile enel ripetitivo, che piace tanto a vip e vippetti.
In quelle più importanti in Abruzzo, a L’Aquila, non si avverte profumo di donna. Nessuno ha visto il magnifico film di Risi con Gassman, “Scent of woman”, o il remake successivo con Al Pacino. Qui non cambia nulla, e tutti sono incastrati nel letto del solito fiume sonnacchioso e anche un po’ limaccioso. Nelle primarie del centrosinistra non si è neppure pensato a proporre il nome di una donna, eppure il PD ne aveva in abbondanza. Nel centrodestra, per quel poco che finora si capisce, delle donne neppure l’ombra. La riffa è tra uomini che ci contendono a colpi di clava la collocazione nel numero degli aspiranti sindaci, da servire all’elettorato. Pare il prossimo 18 marzo.
Bisogna dire che un tempo, con la DC, il PCI e il PSI, le donne c’erano, autorevoli e anche significative. Poi, negli anni, Berlusconi ha badato alle donne: anche troppo. Ministre a tutto spiano, talvolta anche belle. Sarà stato sicuramente un caso. Tramontato il Cavaliere ipersensibile al fascino delle tette (“Se le avessi – disse una volta – farei gli annunci in tv”), delle donn e in politica si è ripersa ogni traccia. I consigli eletti dovrebbero essere composti almeno dal 30% di donne, e non è mai così. Tra gli aspiranti candidati sindaci, almeno di rilievo, donne non ne compaiono. L’altra metà del cielo è una chiacchiera retorica che la politica, ha archiviato e soffocato dietro logore regole e goffe lotte di potere: invece di ringiovanire, invecchia a vista d’occhio. Ora siamo alla vigilia di una nuova importante consultazione: la musica non è cambiata. Forse non è così che si rinnova e si modifica democraticamente il Paese, in cui la maggioranza è delle donne. Purchè non contino nulla, se non all’anagrafe e negli elenchi degli elettori. Scent of woman, certo: ma altrove.
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