Primarie “cd”, Properzi ci sarà


L’Aquila - (Foto: nebbia all’orizzonte politico di centrodestra) – Il cronista non sa più quali parole inventarsi per definire le sfaccettature politiche che si manifestano giornalmente nel centrodestra, affettuosamente “cd”: movimenti spesso addirittura personali che sfuggono a qualsiasi definizione utile a capire di cosa si tratti. Le ultime novità politiche, filtrate o sussurrate ai cronisti, oggi, o affidate a qualcuno perchè le “metta in giro”, dicono che Pierluigi Properzi, architetto di storia socialista, urbanista, studioso e docente universitario, si candiderebbe alle primarie per il sindaco in area di centordestra, ma a debita distanza dal PdL.
Che significa? Secondo quelli che capiscono, ci sarebbe una lite, un distanziamento vistoso tra Properzi e il Popolo della libertà, e l’architetto avrebbe deciso di scendere in campo ugualmente, ma per conto suo. Senza partito di riferimento. Cosa che rende ancora meno limpide le acque in casa PdL, dove ormai i nomi di possibili sfidanti nelle primarie del 18 marzo (ma ci saranno davvero?) sono una sfilza. Meno, dicono alcuni bene informati, quello “pesante” di Enzo Lombardi, che si sarebbe sdegnosamente fatto da parte.
Cosa accade nel PdL e dintorni? Di tutto, oppure niente, secondo i punti di vista. Sicuramente, predomina una grande confusione, non si sa chi comanda e dove (L’Aquila? Celano? Roma? Samarcanda?), non viene fuori una parola chiara, un comunicato, un’indicazione attendibile. L’ultimo a farsi sentire è stato il neo segretario Magliocco, che ha annunciato le primarie nei giorni scorsi. Poi la nebbia, le voci, le dicerie, le indiscrezioni, roba che per un cronista intento a tentare di raccontare cose vere, è impraticabile. Non resta che aspettare i fatti. E magari, se esiste, anche un comunicato del PdL chiaro, semplice, comprensibile, ma soprattutto definito.
Al 18 marzo manca poco. Alla chiarezza molto. E anche chi nel PdL confida, desidera credere, a questo punto trova arduo orizzontarsi. Suona ammonitore, ma pare inascoltato, l’ammonimento del vecchio e saggio Romeo Ricciuti: tutti uniti se vogliamo salvare L’Aquila. O almeno provarci.
Ma i miracoli possono sempre accadere.


05 Marzo 2012

Categoria : Politica
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