Primarie: “Onore a Festuccia”
L’Aquila – Scrive il giornalista indipendente Emidio Di Carlo: “Onore a Festuccia! Non di curar di loro ma guarda e va (avanti)!
Se c’era un modo concreto per verificare il fallimento della Giunta Cialente, le “cosiddette primarie” offrono un’eloquente dimostrazione: non solo sul piano numerico dei consensi, quanto sull’intreccio di particolari relazioni (o commistioni?) tra Palazzo ed organi di stampa locali. “Il Centro”, quotidiano dell’Abruzzo, affermare che il candidato Festuccia è stato battuto nettamente dal Sindaco uscente. Ovviamente si tratta di un’analisi di parte. Verifichiamo con i numeri. Al voto della “sinistra” hanno partecipato poco meno di 5000 votanti, per scegliere tra due candidati, ancorati in due sole liste; ovvero ciò che resta del “dialettico democratico” tra padroni del Palazzo e”popolo sovrano”. Nella precedente tornata elettorale si contavano ben sette liste. Nelle cronache del lunedì, “Il Centro” (graziando i lettori del solito intervento sulla continua pro-Onna Terremotata ma non certo sui lavori della magistratura per il malaffare che si rincorre nella politica di qualche partito o nella gestione della ricostruzione pro L’Aquila, continuamente “terremotata”) informa: all’epoca Cialente registrò 2.867 voti potendo contare sulla contestazione all’Amministrazione Tempesta uscente. Oggi è salito a 3510, appena 643 voti in più ma ha potuto avvalersi di 5 anni di governo (!?!) del Palazzo, del fittizio e inconcludente governo della ricostruzione, dei “media” pronti a declamare dei meriti che sarebbero la ragione della sua ricandidatura. Tagliamo allora corto: non vi è stato leader di partito, di governo, del mondo della cultura che abbia visitato la città (ovvero le sue macerie) nelle ultime settimane, che, a tre anni dal sisma, non abbia preso atto che la ricostruzione deve ancora cominciare. Affermazione, questa, in parte anche gratuita poiché la “ricostruzione di comodo” quella pesante o dei non privilegiati è stata fatta la restante gran parte è, invece, ancora di là da venire. Pertanto, la manciata di voti in più vantata sui giornali attesta il reale impoverimento dell’elettorato della sinistra nel capoluogo ed il calo dei consensi alla Giunta Cialente. Quanto al restante vero popolo della “sinistra” (a cominciare dalla presa di distanza dell’IDV), che coraggiosamente ha tentato di far aprire gli occhi all’elettorato non resta che incitare: “avanti tutta”. Pur di versare lacrime e sangue, Berlusconi è stato tolto dalla guida del Governo. Ora il SEL si faccia promotore di una coalizione che, il 6 maggio, liberi il Palazzo di Città da Cialente e compagni”.
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