Primarie: Iritale, PdCI, Carducci, Mantini
L’Aquila – Scrive Francesco Iritale, segretario del PD aquilano: “Massimo Cialente ha stravinto le primarie (appuntamento molto partecipato e apprezzato dagli aquilani) per la scelta del candidato a sindaco di centro sinistra per le prossime elezioni amministrative. I 3.500 voti ottenuti sono il frutto di un lavoro di squadra, di una rete di amministratori, dirigenti di partito, esponenti della società civile e cittadini che, coordinati dal Sindaco, in questi anni hanno sostenuto l’azione di governo del centro sinistra e con abnegazione si sono spesi in questa prima fase di campagna elettorale.
Oggi sostenere Cialente significa difendere gli interessi della città contro un centro destra diviso, rissoso e guidato da politici di altri territori dell’Abruzzo. Cogliamo l’occasione per ringraziare innanzitutto tutti i cittadini che hanno votato contribuendo a fare della giornata di ieri un bel momento di democrazia, e tutti i militanti e dirigenti del PD e delle altre forze che hanno sostenuto Cialente per il preziosissimo lavoro svolto”.
PDCI – Scrive Angelo Ludovici, segretario del PdCI: “Il risultato delle primarie ha visto Cialente vincere in modo determinante.
Questo risultato fa chiarezza sulle reali intenzioni di una popolazione. La riconferma di Cialente va letta da diversi punti di vista:
- Il rigetto di una campagna della SEL tutta imperniata sulla delegittimazione del Sindaco uscente;
- La necessità di una continuità politica-amministratica;
- Il progetto di un rilancio economico, culturale e sociale;
- La difesa della Città da attacchi esterni
- Superamento del Commissariamento
Il Partito dei Comunisti Italiani è stato il primo Partito nell’ambito del Centro sinistra che ha rivendicato la necessità di una ricandidatura di Cialente senza se e senza ma. Il nostro è quel Partito che dal 7 aprile 2009 ha sempre rivendicato che emergenza lavoro e ricostruzione dovevano andare di pari passo ed ha evidenziato sempre eventuali critiche alle scelte che venivano operate. Nel frattempo il Presidente del Consiglio, emanazione del nostro Partito, è stato l’elemento di sintesi e unità del consiglio stesso. Sicuramente non abbiamo mai accettato che nel consiglio si svolgesse uno scontro sottile e sotterraneo che mettesse continuamente in difficoltà l’Amministrazione attiva presieduta dal Sindaco Cialente. Abbiamo svolto un ruolo non secondario ed intendiamo rivendicarlo pienamente. Nelle nostre aspirazioni politiche abbiamo al centro l’unità dei comunisti e della sinistra per fronteggiare cadute moderate che continuano a perseguire disegni neoliberisti che danneggiano le condizioni di vita dei lavoratori e non solo. La sinistra tutta si deve assumere in pieno ed unitariamente la responsabilità di non riconsegnare la nostra Città alla destra. Il risultato delle primarie è un primo passo in questa direzione. In base alle indicazioni di questo risultato facciamo appello, soprattutto ai compagni di Rifondazione comunista, per dare una svolta alle nostre politiche e per consolidare il passaggio unitario della Federazione della Sinistra alle elezioni comunali che si svolgeranno il prossimo 6 e 7 maggio”.
MPL – Piero Carducci per il MpL (Movimento per L’Aquila) scrive: “Cialente 30 e lode ovvero la vittoria di Pirro”. In tutte le città italiane dove si sono svolte le primarie del centro sinistra i votanti sono aumentati: solo all’Aquila sono diminuiti, quasi della metà. Eppure la “macchina della propaganda“ del PD ha fatto passare il messaggio di una straordinaria affermazione di Cialente.
Non è utile, per i seguaci del cialentismo, chiedersi che fine abbia fatto la metà dei circa 9mila elettori delle primarie del 2007; del perché non siano andati a votare nonostante l’inderogabile necessità di rinascita della Città; del perché, rispetto alle precedenti consultazioni, il cartello di appoggio del candidato Sindaco del centro sinistra si sia vistosamente ridotto.
L’IdV salta le primarie del “Cialente 30 e lode” e si presenta da solo al primo turno con Angelo Mancini, e molti degli scontenti della giunta Cialente si sono ritrovati nel progetto ”Appello per L’Aquila” con Ettore Di Cesare.
Cialente ha perso per strada pure i movimenti civici ed i moderati che nel 2007 lo avevano sostenuto, oggi alla ricerca di una “casa comune” e di una seria alternativa alla sua cronica incapacità di governare ed alla sua esasperata litigiosità.
In altri momenti, a ridosso delle consultazioni comunali, i sindaci uscenti facevano asfaltare le strade ed aggiustare le fontane. Oggi Cialente, nel peggior stile da Prima Repubblica, a un mese dalle elezioni, presenta piani di ricostruzione inesistenti, piani della mobilità vuoti, annuncia improbabili piani regolatori… Ma in questi cinque anni, si chiede l’aquilano normale, cosa ha concluso? Ha lavorato solo in previsione delle elezioni 2012?
Le primarie in tono minore sono servite in verità solo a legittimare la candidatura di Cialente, mal digerita dal PD (che non dimentichiamo per buona parte voleva Lolli) e dalla stessa coalizione di centro sinistra. Cialente si gloria della vittoria di Pirro, ovvero di una vittoria che viene celebrata sulle macerie politiche della sua ex maggioranza e sulle macerie vere della città diruta, dove la ricostruzione non parte soprattutto per la litigiosità e le responsabilità politiche del sindaco uscente. E basti pensare alla incredibile vicenda del Piano di Ricostruzione, altro che “Cialente 30 e lode”.
MANTINI – Scrive l’on. Pierluigi Mantini, UDC: “Rallegramenti a Massimo Cialente per il successo nelle primarie ed un consiglio: ora non sia divisivo, meno di quattromila voti non bastano per governare la sfida storica della ricostruzione. A L’Aquila occorre creare le stesse condizioni che sostengono il governo Monti, più cultura tecnica e una vasta alleanza tra moderati e riformisti. In questo senso giudico la proposta civica e centrista di Giorgio De Matteis e le necessita degli aquilani che vogliono ritrovare speranza e futuro.
Sarebbe invece inconcepibile un ritorno alla vecchia politica, destra contro sinistra, conflittualità e piccoli interessi.
Stiamo lavorando con il governo Monti ad una nuova filosofia della ricostruzione e la campagna elettorale che si apre deve essere in sintonia con questo impegno perché L’Aquila è una grande questione nazionale”.
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