Primarie, gnocchi o trippa


L’Aquila – (di G.Col.) – C’era in via Patini, nel cuore dell’ormai scomparso centro storico aquilano, là dove oggi sono più profondi e dolorosi silenzio e buio, un’osteria con la porta di legno a vetri color marrone, e uno scalino di pietra avvallato da milioni di piedi. Dentro, pavimento gibboso a mattoni, tavoli verniciani, seggiole pagliate, luci con vecchi “piatti” e lampadine opache per via del fumo. Uno di quei locali, che si chiamavano anche “Vino e cucina”, per studenti, barboni, single, ubriaconi, vecchie megere sdentate dèdite al turpiloquio liberatorio, in puro dialetto aquilanissimo che – già negli anni Sessanta – pochi ancora capivano.
Sulla vetrinetta sporca dell’osteria appariva un cartello di cartone con le parole “giovedì gnocchi“. Oppure l’altro, che avvertiva “mercoledì trippa“. Nient’altro. Il menu finiva lì. Il cucinato era a modo suo anche appetitoso, e nessun altro locale in centro, almeno allora, offriva gnocchi o trippa a prezzo… da studente.
Quel menu stringato, senza offendere nessuno, ce lo ha riportato alla mente questo giorno pre-elettorale dedicato (a L’Aquila e a San Salvo) alle primarie. Che deciso di indire ieri sera ancdhe il centrodestra, per L’Aquila. Non c’è un menu con spaghetti, minesta, brodino, polenta, riso. No, solo gnocchi o trippa. E senza neppure quel micidiale quartino di vino acido che l’oste spacciava per genuino e fatto in casa. Ulcera assicurata.
Le primarie sono secondo noi (ma anche secondo alcuni più importanti di noi) un abbozzo, una caricatura di quelle vere in corso, attualmente, negli USA. Un giocattolino per cittadini di bocca buona, perchè le scelte dei nomi si sono fatte altrove e comunque rigorosamente “dentro” i partiti. Oggi il cittadino, se crede e se vuole, può andare ad avallare tali scelte, ma ha solo gnocchi o trippa. Nessun’altra offerta… Un po’ poco. Tuttavia, dobbiamo tenerci ciò che abbiamo, che è sempre meglio di niente. La politica decida di legiferare sulle primarie, e di istituirle seriamente. Così come sono, risultano quanto meno striminzite e raffazzonate, insomma all’italiana, tanto per far credere alla gente che siamo una grande democrazia in cui sovrano è il popolo. Paroloni. Qui sovrana è la politica, i comitati promotori sono espressioni assolutamente politiche, anche se i segnali di forti e sconvolgenti rinnovamenti ci sono: per merito del popolo e di molti candidati, non certo del sistema partitico, polveroso, cigolante, protervo e acidamente inchiodato a se stesso. Tenta di impadronirsi, in extremis, della novità rappresentata di un conato di democrazia anche nelle scelte, e le governa goffamente, invasivo.
Sente che la situazione gli sfugge, e non vuole mollare la barra. E se il capitano abbandonasse la nave? Per la Costa Concordia fu una vergogna. Per la politica sarebbe la salvezza dal fatale urto contro gli scogli. Auguri, comunque, agli aspiranti candidati sindaci. In certi casi, almeno, ce ne vuole di coraggio…


04 Marzo 2012

Categoria : Politica
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