Auto blu, Cialente sceglie l’ironia
L’Aquila – MAGARI I CONTI SU AUTO E CHILOMETRI FACCIAMOLI CON PIU’ REALISMO… – Il sindaco va tutti i giorni a Firenze a fare colazione, e poi torna con l’auto blu del Comune? Un po’ improbabile, lo ammetteranno anche i distratti elaboratori di dati e numeri sulle auto blu che dovrebbero porsi qualche domanda, prima di sfornare cifre iperboliche. “Seri dubbi” sono stati avanzati dal Sindaco Massimo Cialente, sull’attendibilità dei risultati del censimento 2011 per le auto blu delle pubbliche amministrazioni, elaborati dal Formez.
“Incrociando alcuni dati forniti nell’illustrazione del censimento Formez – ha osservato il Sindaco – il quotidiano Libero ha effettuato una sorta di media, pubblicandola nell’edizione odierna, secondo la quale la mia auto di servizio percorrerebbe 650 chilometri al giorno. Praticamente tutti i giorni, domeniche e festivi compresi, andrei con la macchina blu (che peraltro blu nemmeno è) a Roma, andata e ritorno, per ben sei volte”.
“In effetti – ha continuato Cialente – il mio sogno da bambino era fare il camionista. Le cose sono andate diversamente e ho finito per fare il medico e il sindaco. Ammetto anche che quasi tutte le mattine vado a Firenze per prendere il caffè, ma (lo giuro), uso solo il mio elicottero personale”.
“Scherzi a parte – ha proseguito Cialente – l’unica auto di colore blu che io conosca è la mia vecchia Panda, con la quale mi muovo per gran parte della giornata, rinunciando alla macchina di servizio anche per appuntamenti istituzionali per i quali avrei diritto a utilizzarla. Il mezzo che mi mette a disposizione il Comune per i miei spostamenti (una Fiat ‘Bravo’ 1600), percorre pochi chilometri e ne faccio uso solo per lo stretto indispensabile ed esclusivamente per motivi istituzionali”.
Secondo il Sindaco dell’Aquila “è possibile che, nel compilare i questionari, la struttura comunale competenze abbia commesso qualche leggerezza, ma un’organizzazione della portata del Formez aveva l’obbligo di verificare con puntualità i dati, segnalando anomalie come queste. Ne consegue che sull’attendibilità del censimento è lecito avanzare più di una perplessità”.
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