Tornano i burattini tradizionali
Chieti – Tornano domenica 4 marzo alle 17 al Marrucino i burattini tradizionali, ossia, secondo la definizione che viene dalla storia del teatro, quei burattini a guanto mossi dal basso verso l’alto, in cui la mano del burattinaio entra in un buratto di stoffa sotto il vestito che ha due strati: il primo, quello interno, è il buratto di stoffa rigida (canapa) con le cuciture verso l’esterno, un vero e proprio guanto che si fa sulla misura della mano del burattinaio e al quale si inchioda la testa di legno e le mani di legno; al secondo, quello esterno, si cuce un gancio o un anello per appenderlo a testa in giù all’asse dei burattini. Così la mano del burattinaio diventa il corpo, il sangue e l’ossatura del burattino.
E a seconda di come viene mossa, corrisponde un movimento del burattino. E’ chiaro quindi che il buratto non deve essere troppo largo rispetto alla mano, altrimenti non si ottengono accurati movimenti del burattino.
A portare in scena due dei più famosi personaggi della commedia dell’arte bolognese, Fagiolino e Sganapino, è Vladimiro Strinati, uno dei burattinai più famosi in Italia che racconterà le disavventure dei due burattini che rappresentano l’anima viva di Bologna. Fagiolino Fanfani è una figura molto caratteristica, è la gioia di vivere in carne e spirito, la monelleria piena di salute. Sempre rubicondo sotto quella sua calda berretta che non si toglierebbe mai dal capo. Non sogna che due cose: Buone tagliatelle e giustizia per tutti. Il resto è scherzo, pretesto per dire parole grosse e paroline tenere quali sono nel dialetto bolognese. Bologna può mutare, cambiare quanto vuole, Fagiolino resta sempre lo stesso,è un ottimista che non invecchia.
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