Quando vola via un angelo


Lucio Dalla, ricordi abruzzesi, momenti di pura poesia con la sua musica da angeli. Ora l’angelo è volato via, e la musica lo accompagna verso luoghi forse migliori. Speriamo, almeno. Dalla a L’Aquila, per i suoi indimenticabili concerti a San Bernardino e a Collemaggio. Indelebile quell’immagine dell’artista sullo scenario incomparabile della basilica celestiniana. Dalla in tante altre località abruzzesi, impegnato per l’ambiente, contro la petrolizzazione, specialmente a Ortona, dove aveva amici. Lui, così semplicemente e genuinamente contro ogni attentato alla campagna e al mare Adriatico (“Guai a chi lo tocca”). L’artista rifugiato nell’incanto selvaggio delle “sue” Isole Tremiti, nell’azzurro increspato dell’Adriatico, di fronte alla baia lunata di Vasto e al Gargano ombroso e silvano. Lucio che nelle interviste si dice incantato dalla bellezza dei luoghi abruzzesi, e dalla bontà della gente. Il suo commiato dopo la bellissima canzone presentata a San Remo, pietra preiziosa – ovviamente non capita – tra tanto pattume e tanta demenza. Lo accompagnano le note divine di Caruso, e il saluto commosso di questo Abruzzo che amava. Perdita incolmabile. Dalla ci lascia tra volgarità e bellurie insulse. Non doveva farlo, avevamo bisogno di lui, come di ogni artista dal cuore grande e delicato. Dalle Tremiti, sicuramente, verso un altro paradiso che aveva intuito, suonato e cantato. Aiuta anche noi, Lucio, a intuirlo: qui, tra questa umanità, davvero sembra impossibile.



01 Marzo 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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