Selex, le promesse tradite
L’Aquila – Una rinascita e uno sviluppo sempre più fumosi ed evanescenti per l’area aquilana, affllitta da alluvioni di parole, impegni, promesse della politica, quasi sempre improduttive. Oggi la RSU Selex Elsag L’Aquila indirizza una “lettera aperta alla politica aquilana” che ospitiamo integralmente:
“Ci rivolgiamo alle istituzioni locali, ai politici ed a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa città per sensibilizzarli affinché si adoperino per ottenere da Finmeccanica la costruzione del nuovo stabilimento della Selex Elsag così come dichiarato dopo il terremoto del 2009. Finmeccanica si era impegnata a costruire, insieme a Thales Alenia Space, un nuovo stabilimento per collocarvi i 145 dipendenti della sua controllata Selex Elsag, la cui vecchia sede, situata all’interno del polo elettronico di Pile, é stata gravemente danneggiata dal sisma.
Nel tavolo istituzionale della prefettura si sono svolti diversi incontri nei quali sia Finmeccanica, che Selex Elsag, rassicuravano tutti i presenti (le OO.SS., il sindaco dell’Aquila, alcuni rappresentanti della provincia e della regione Abruzzo) sulla volontà di costruire un nuovo stabilimento, così che nel Settembre 2011 venivano acquisiti i terreni espropriati per un controvalore di circa 3 milioni di euro. Terreni, che vogliamo ricordare, sono stati acquisiti a condizioni agevolate e che fanno parte di una piú vasta area a cui si é cambiata destinazione di uso con lo scopo ultimo di permettere l’insediamento delle due aziende controllate da Finmeccanica. Nell’ultimo incontro in prefettura, settembre 2011, veniva verbalizzato, l’impegno della Selex Elsag di presentare il progetto esecutivo entro la fine del 2011.
Come da noi segnalato, questa data è stata disattesa ed a nulla sono valse le nostre denunce sugli organi di stampa affinché si riuscisse a riaprire il tavolo istituzionale presso la prefettura (ad oggi ignoriamo se il prefetto abbia inoltrato ai soggetti interessati le nostre ripetute richieste) o ad avere una qualsiasi argomentazione che spieghi le motivazioni di questa inaspettata battuta di arresto.
Il nuovo assetto che i vertici di Finmeccanica stanno dando alla holding potrebbe pesare sulla scelta di adempiere a quanto dichiarato nel 2009 ed è proprio per questo che chiediamo alle istituzioni locali, ed in particolare a chi guida questa città, ed a coloro che auspicano di farlo in futuro, di fare sistema affinché Finmeccanica rispetti gli impegni presi.
La presenza del più grande gruppo industriale italiano sul nostro territorio è fondamentale per il comparto industriale aquilano e da essa non si puó prescindere per una ripresa, almeno sul piano del lavoro, della città dell’Aquila. La stessa Finmeccanica aveva raccolto dei fondi (circa 2 milioni di euro) con l’iniziativa “Finmeccanica per l’Abruzzo”, con l’intento di “realizzare e attrezzare, all’interno del perimetro dei nuovi stabilimenti di Selex Elsag (all’epoca dei fatti Selex Communications) e Thales Alenia Space Italia, laboratori scientifici per attività di ricerca e sviluppo in accordo con l’Università degli Studi de L’Aquila, quale volano per il rilancio tecnologico, industriale e occupazionale del territorio abruzzese mantenendo i giovani studenti a L’Aquila e attraendo i cervelli migliori”. Di questa iniziativa, come delle sorti del nuovo stabilimento, si é persa oggi qualsiasi traccia.
Finmeccanica si guarda bene dal fornire un qualsiasi tipo di argomentazione a riguardo, mentre non disdegna di accedere ai fondi raccolti dalle OO.SS. e Confindustria per favorire lo sviluppo occupazionale del nostro territorio. Infatti, il progetto “Sviluppo di un sistema di sorveglianza basato sulla tecnologia ADS-B”, presentato dalla Selex Elsag, da svilupparsi in collaborazione con l’Universitá aquilana, é stato finanziato proprio con questi fondi per un importo pari a 1.750.000 euro.
Non vorremmo, che a causa delle sempre più frequenti ristrutturazioni, che tendono ad una razionalizzazione dei costi, l’azienda possa pensare di abbandonare il capoluogo abruzzese o trasformare tutte queste iniziative, volte al rilancio del nostro territorio, in una probabile speculazione sulle spalle degli aquilani giá fortemente provati dal sisma del 2009.
Vorremmo che, almeno per una volta, la politica tutta abbia l’occhio lungo e si adoperi in tempo per evitare situazioni che alla lunga possano penalizzare questo territorio”.
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